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Nuove truffe legate al Titanic

Queste nuove tipologie di truffe sono state individuate dai ricercatori di Bitdefender Antispam Lab, tutte riconducibile  all’incidente del sommergibile legato al Titanic, gestito da OceanGate Expeditions. Subito dopo la tragedia del sommergibile gli hacker avevano già trovato il modo di approfittare di questo evento per sferrare i loro attacchi. Sono state scoperte email fasulle, provenienti per lo più da indirizzi IP negli Stati Uniti, dirette a utenti di paesi anglofoni, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Irlanda. Gli hacker hanno agito in due modi diversi. Inizialmente si sono spacciati per la signora Christine Dawood, il cui marito Shahzada e il figlio Suleman erano a bordo del sommergibile OceanGate. Nell’email la signora Dawood, racconta della sua perdita e della sua presunta decisione di versare in beneficenza un’ingente somma (18,5 milioni di dollari) depositata dal defunto marito in una banca del Canada.
I truffatori sembrano aver sfruttato gli articoli dei media e le voci sullo stato di salute della signora Dawood.

 

 

In una seconda versione della truffa, gli hacker contattano gli utenti sostenendo di agire per conto degli avvocati del defunto Shahzada Dawood. La corrispondenza sostiene di mettere a disposizione degli utenti una parte del patrimonio della famiglia e invita i destinatari a rispondere immediatamente con informazioni personali che consentano di garantire il trasferimento dei fondi. In questa email i truffatori chiedono ai malcapitati di inserire alcuni dati personali come nome, numero di telefono e indirizzo, e di fornire un indirizzo email separato dove continuare la conversazione.

 

 

In entrambe le versioni, agli utenti viene chiesto di trasferire denaro a titolo di garanzia bancaria, tasse, spese legali o altre spese bancarie prima di ricevere quanto promesso. Probabilmente, i destinatari che rispondono all’email o forniscono informazioni di contatto saranno indotti a spostare la conversazione su applicazioni di messaggistica istantanea come WhatsApp, dove l’hacker tenterà di convincerli a fornire informazioni sensibili e a trasferire denaro. Bitdefender invita tutti gli utenti a prestare attenzione ai tentativi di sfruttare ulteriormente il tragico evento e a evitare di comunicare con gli hacker.

 

Leggi anche: “La truffa parte da un QRCODE

 

*illustrazione articolo progettata da  Freepik

 


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