Il famoso hacker Kevin Mitnick, conosciuto con il soprannome il condor, si è spento qualche giorno fa dopo una lunga malattia. La notizia, pubblicata da SecurityWeek, è stata confermata da un necrologio pubblicato dal Dignity Memorial di Las Vegas. Mitnick aveva 59 anni, la sua compagna Kimberley aspettava il loro primo bambino.
La sua carriera nell’hacking ebbe inizio negli anni 80, quando era solo un adolescente con la passione per la tecnologia e la curiosità di esplorare i limiti dei sistemi informatici. Fin da giovane dimostra un’innata abilità nel manipolare e sfruttare le telecomunicazioni. Inizia analizzando le reti telefoniche, apprendendo le tecniche di condizionamento delle infrastrutture e scoprendo come ottenere accesso a informazioni riservate. Una sete di conoscenza che lo spinge presto a passare dall’esplorazione delle telecomunicazioni all’hacking di sistemi informatici. Le sue abilità si svilupparono rapidamente e in poco tempo diventa un esperto nell’utilizzo di tecniche d’attacco avanzate, diventando abile nell’ingegneria sociale e capace di manipolare le persone per ottenere informazioni sensibili o password.
Ancora giovanissimo, Mitnick mise a segno una serie di intrusioni in sistemi informatici di aziende di alto profilo, tra cui IBM, Nokia e Sun Microsystems. Le sue azioni gli conferiscono una reputazione da hacker di fama mondiale attirando l’attenzione delle autorità. E la sua abilità nel rimanere nascosto e nello sfuggire all’individuazione da parte delle forze dell’ordine alimenta la sua leggenda. Utilizza identità fittizie e apporta modifiche alle sue “impronte digitali” per eludere i controlli, rendendo la sua cattura ancora più difficile.
Nel 1995, all’eta di 32 anni, Mitnick venne catturato grazie a una collaborazione tra il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e un esperto di sicurezza informatica, Tsutomu Shimomura. Il suo arresto fu ampiamente coperto dai media, portando l’attenzione del pubblico sulla sua storia e sulla sua reputazione di fama mondiale. Venne processato e condannato per una serie di reati informatici. Trascorse cinque anni in prigione, inclusi periodi di isolamento. Durante la detenzione ebbe il tempo di riflettere sulle sue azioni e di rivalutare il suo approccio all’informatica.
Dopo essere stato rilasciato, Mitnick decide di mettere le sue esperienze al servizio della legalità. Si trasforma in un consulente di sicurezza informatica, fondando la Mitnick Security Consulting LLC. La sua vasta conoscenza delle vulnerabilità dei sistemi informatici gli permettono di offrire soluzioni a una vasta gamma di clienti. Scrisse anche diversi libri di successo sulla sicurezza informatica, condividendo le sue conoscenze e le sue esperienze con il pubblico. Divenne un noto sostenitore della consapevolezza sulla sicurezza, educando le persone sulle minacce e sulle migliori pratiche per proteggere i propri sistemi.
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