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Mille distribuzioni a portata di mano

Nel variegato ecosistema di Linux, in cui la libertà di scegliere e personalizzare il proprio sistema operativo regna sovrana, Distrobox si distingue come una potente utility. Dà infatti agli utenti la possibilità di eseguire qualsiasi distribuzione all’interno di quella installata sfruttando la tecnologia dei container. Il processo di esplorazione, test o passaggio da un ambiente Linux all’altro risulta così semplificato e non avete la necessità di riavviare o modificare il sistema host. Nella sua essenza, Distrobox utilizza le solide capacità delle tecnologie di containerizzazione come Podman e Docker (dando anche accesso al più recente Lilipod) per creare ambienti Linux sul vostro sistema. Questo approccio offre un modo flessibile ed efficiente per gestire più distribuzioni o diverse versioni della stessa. Il fatto che, a differenza delle tradizionali configurazioni a doppio avvio o con macchine virtuali, Distrobox operi direttamente all’interno del vostro ambiente Linux principale risulta inoltre pratico e veloce.

 

Quando vi può essere utile

Distrobox brilla negli scenari che richiedono flessibilità e test in ambienti diversi. Per gli sviluppatori, offre una piattaforma preziosa per testare le applicazioni in diverse distribuzioni senza la necessità di configurazioni fisiche multiple, mentre gli amministratori di sistema possono sfruttarlo per gestire server o workstation in diverse versioni o distribuzioni, garantendo compatibilità e prestazioni. Distrobox consente inoltre di creare un ambiente modificabile su sistemi operativi totalmente o parzialmente immutabili come Endless OS, Fedora Silverblue, OpenSUSE MicroOS, ChromeOS o SteamOS3, consentendo di avere flessibilità in sistemi altrimenti statici. Inoltre, facilita la creazione di un’impostazione privilegiata a livello locale che elimina la necessità di sudo in scenari come i computer portatili forniti dall’azienda o in situazioni in cui la sicurezza è fondamentale. Inoltre, consente agli utenti di combinare la stabilità di sistemi come Debian Stable, Ubuntu LTS o RedHat con le caratteristiche all’avanguardia di ambienti con aggiornamenti cutting edge o progettati per lo sviluppo o il gioco. Il tutto è ulteriormente supportato dall’ampia disponibilità di immagini di distro curate per Docker/Podman, che consentono di gestire in modo efficiente più ambienti.

 

Permette di utilizzare qualsiasi distribuzione all’interno del terminale. Sfruttando tecnologie come Podman, Docker o Lilipod, crea container che si integrano strettamente con il sistema host

 

Facile da installare e usare da terminale

Iniziare con distrobox è semplice. Innanzitutto, assicuratevi che Docker, Podman o Lilipod siano installati sul vostro sistema. Quindi, installate distrobox attraverso il gestore di pacchetti della vostra distribuzione o direttamente dal suo repository GitHub. Creare un nuovo contenitore per la distribuzione Linux scelta è semplice come eseguire un comando, dopodiché ci si può immergere nell’ambiente containerizzato per svolgere il proprio lavoro.

Per esempio: distrobox create -n test

crea un nuovo ambiente containerizzato con il nome “test”. Il nome è un identificativo unico per ogni distrobox sul sistema.

distrobox create –name test –init –image debian:latest

–additional-packages “systemd libpam-systemd”

crea invece un distrobox chiamato “test” utilizzando come base l’ultima immagine di Debian. Il flag –init permette di avviare l’ambiente con un proprio sistema init, in questo caso Systemd, rendendolo simile a un container LXC (Linux Container). Qui si specificano inoltre dei pacchetti aggiuntivi da installare, come systemd e libpam-systemd, necessari per il corretto funzionamento di Systemd all’interno del container. Se volete aggiungere un distrobox con una specifica distribuzione diversa potete inoltre usare, per esempio per Ubuntu 20.04:
distrobox create -i ubuntu:20.04

 Nel caso di quello chiamato “test”, dopo aver creato il vostro distrobox potete entrarci con:
distrobox enter test

 ed eseguire comandi come se foste nella distribuzione ospitata dal container, in questo modo:
distrobox enter test — comando-da-eseguire

 

Punti di forza e aspetti a cui stare attenti

Uno dei punti di forza di questo strumento è l’efficienza in termini di risorse. I container utilizzano in genere meno risorse delle macchine virtuali, rendendo possibile l’esecuzione di più ambienti Linux su hardware meno recenti o su dispositivi con caratteristiche limitate. Inoltre, distrobox facilita la perfetta integrazione delle applicazioni tra diverse distribuzioni. Permette di installare praticamente qualsiasi software, anche se non è disponibile nei repository della vostra distribuzione, oppure se non è pacchettizzato per la vostra distro. Le applicazioni installate in un contenitore possono essere eseguite come se fossero presenti sul sistema host, compreso l’accesso alla vostra directory Home. Questa caratteristica semplifica la gestione dei file e migliora l’esperienza complessiva dell’utente, ma mette anche in risalto il fatto che, come spiega la documentazione, l’isolamento e il sandboxing non sono l’obiettivo principale del progetto, che al contrario mira a integrare strettamente il contenitore con l’host. I contenitori creati con distrobox avranno accesso completo alla vostra Home, ai vostri pen drive e ad altri componenti, quindi non aspettatevi che siano altamente isolati come un semplice contenitore Docker o Podman o un FlatPak. Se utilizzate Docker o Podman/Lilipod con il flag –root/-r , i contenitori verranno eseguiti come root, quindi root all’interno del contenitore rootful potrà intervenire sul sistema al di fuori del container stesso. In modalità rootful, vi verrà chiesto di impostare una password utente per garantire almeno che il contenitore non sia una porta senza password di accesso a root, ma se avete esigenze di sicurezza, usate Podman o Lilipod che funzionano in modalità rootless. Docker senza root non funziona ancora come previsto e gli sviluppatori assicurano che sarà proposto in futuro, quando sarà completo. In ogni caso, se vi piace sperimentare, vale la pena di provare distrobox!

Potete personalizzare il file di configurazione per avere un controllo avanzato su come distrobox avvia e gestisce i container Linux, adattando l’ambiente ai vostri specifici bisogni e preferenze di sviluppo, testing o esplorazione di diverse distribuzioni

 

 

 

 

 


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