Una settimana dopo l’attacco hacker del 3 dicembre al sistema informatico, l’Ulss 6 Euganea della provincia di Padova non ha ancora risolto i problemi e ripristinato le attività fornite a un bacino di circa 900mila persone, che restano parziali o affidati a supporti cartacei.
Che la situazione fosse grave lo si era capito subito, quando un virus aveva paralizzato i server di quattro ospedali (Piove di Sacco, Cittadella, Camposampiero e Schiavonia) con tutta la gestione degli ambulatori, delle analisi, dei tamponi e delle vaccinazioni anti-covid.
“I computer bonificati non sono ancora stati riattivati perché serve la certezza che i sistemi centrali siano affidabili e possano essere avviati in sicurezza. “Le riattivazioni seguiranno un piano di priorità monitorato costantemente dall’Unità di Crisi. – ha fatto sapere l’Azienda dell’Ulss 6 – I centri vaccinali hanno continuato a lavorare servendosi di collegamenti informatici esterni. Sul fronte dell’assistenza socio-sanitaria permangono criticità nei Call Center, negli sportelli CUP, nelle cartelle cliniche informatizzate, nelle ricette dematerializzate, nelle attività di contact tracing (tracciamento dei positivi)”.
fonte:ilfattoquotidiano.it
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