Da più parti si fa strada che l’esplosione di un condotto della Gazprom (Società Russa) sia stata provocato da un attacco hacker. Dalle pagine del Il giorno si fanno delle ricostruzioni che paiono attendibili.
Un agenzia Ansa della scorsa notte annunciava: si è verificata un’esplosione presso il più grande impianto di gas naturale russo di proprietà di Gazprom nella regione di Yamalo-Nenets. Lo riporta la Cnn turca sottolineando che l’incidente è avvenuto a causa dell’aumento della pressione nei punti di connessione dei gasdotti.
“Il 16 giugno alle 00:30 ora locale, a causa della pressione nella 2a linea del collettore di gas situato tra le unità integrate di trattamento del gas UKPG-7 e UKPG-8V a Urengoyskoye si è verificato un incendio. Dopo l’incendio, la struttura ha smesso immediatamente di funzionare.
A mettere in dubbio che si possa essere trattato di un incidente è stato fra i primi Alex Orlowski, uno dei maggiori esperti italiani nel campo della diffusione di fake news e studiosi di comunicazione via social.
In un Tweet ha scritto: “Sembrerebbe che gli hacker ucraini di digital army siano riusciti a entrare nel sistema di controllo di Gazprom e a provocare un’esplosione” che in un secondo tweet spiega “Ci sono 32 mega di dati forniti dagli hacker (ingegneri) Si è verificata una depressurizzazione nel campo di Urengoyskoye con un incendio nella seconda linea del collettore di gas, situato tra le unità integrate di trattamento del gas UKPG-7 e UKPG-8V”.
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