Secondo la FSFE (Free Software Foundation) i dispositivi vengono dismessi perché il software o smette di funzionare o non viene più aggiornato. E per tale ragione condanna i modelli proprietari che legano software e hardware a restrizioni, come il blocco fisico della macchina o la segretezza tecnica dettata dall’uso di applicativi proprietari. La richiesta fatta dall’organizzazione per il sostengo dello sviluppo di software libero, concerne la possibilità per gli utenti di scegliere il sistema operativo e i programmi da eseguire sui loro dispositivi senza ostacoli, legali o tecnici che inibiscano l’eventuale riutilizzo di tali dispositivi e a qualsiasi scopo.
Tablet e smartphone, in sostanza, devono poter accogliere di tutto a prescindere dal sistema operativo utilizzato. L’obiettivo è raggiungere l’uso di standard aperti per i servizi online, i software e le applicazioni, in modo che ci sia una piena interoperabilità rispetto alla destinazione d’uso iniziale, impedendo che protocolli proprietari ostacolino la concorrenza e rendano difficile la riparabilità dei dispositivi. E allo steso tempo, ottenendo che il codice sorgente di driver, strumenti e interfacce venga pubblicato con licenza libera. Anche i cittadini privati possono firmare la lettera con la quale FSFE si è rivolta ai legislatori europei. Clicca qui se ti vuoi unire alla loro causa e firmare la petizione.
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