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L’UE rafforza la cyberdifesa!

L’alto rappresentante per la politica estera e di difesa dell’Unione Europea, lo spagnolo Josep Borrelli Fontelles, ha recentemente annunciato che l’UE si attrezzerà per difendere il suo cyberspazio, creando un Centro di coordinamento europeo per la Cyberdifesa. Secondo Borrell, il Centro di coordinamento europeo sarà un punto focale per lo sviluppo di una migliore strategia di protezione perché contribuirà ad aumentare la collaborazione tra gli stati membri.

 

Più coordinazione e cooperazione tra i Paesi

Per realizzare lo scopo di una difesa comune l’Unione europea deve rafforzare i meccanismi di coordinamento tra i soggetti deputati alla cyberdifesa nazionale e globale dell’UE, migliorando e intensificando lo scambio di informazioni e la cooperazione tra le comunità militari e civili dedicate alla cybersicurezza. In questo senso potrebbero essere create esercitazioni comuni e qualcuno parlaanche di una “Cyber Riserva” formata da servizi e risorse di provider affidabili e non necessariamente pubblici. Altro punto focale del progetto sarà quello di salvaguardare L’ecosistema della Difesa lavorando sulla standardizzazione e certificazione della sicurezza informatica dei prodotti utilizzati, soprattutto dei software considerati “non critici”, ma che potrebbero comunque essere utilizzati per avviare un attacco contro un organizzazione militare o civile di elevata importanza. Questo punto ha particolare importanza perché, come hanno dimostrato i recenti attacchi subiti da enti e istituzioni europee dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, non è possibile trascurare la sicurezza di alcun componente software se si vuole assicurare un efficace perimetro di difesa informatica per enti e aziende. Bisognerà poi investire nelle capacità di cyberdifesa aumentando significativamente gli investimenti soprattutto in quelle aree che mostrano delle lacune dal punto di vista della sicurezza. Per agevolare gli investimenti, la UE potrà definire delle priorità di cyberdifesa a livello europeo e mettere a disposizione fondi mirati, nonché sviluppare progetti di formazione mirata, soprattutto per il personale della Difesa.

 

Non solo difesa
Secondo Thierry Breton, commissario al mercato interno, nel campo della Cybersicurezza l’Europa non deve limitarsi a iniziative basate sulla difesa: “i malintenzionati, siano essi Stati o meno, devono sapere che l’Europa è in grado di individuare e reagire ai cyberattacchi”. In particolare, proprio la fase della reazione agli attacchi ricade tra le responsabilità degli Stati membri. Insomma, la Cybersicurezza sta diventando sempre più importante nell’economia difensiva di uno Stato perché un eventuale attacco su ampia scala potrebbe in breve tempo mettere in crisi l’infrastruttura tecnologica di un intero Paese, cosa che nessuno potrebbe permettersi di sopportare.

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