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Macchine virtuali “usa e getta”

Agli sviluppatori piace poter avviare rapidamente delle macchine virtuali per i test ma quando scrivono codice su piattaforme diverse diventa un po’ più complesso farlo usando differenti stack di virtualizzazione. Ubuntu fornisce però una soluzione per creare VM veloci e “usa e getta” su computer basati su processori Intel che è anche supportata dai nuovi dispositivi con chip Apple M1, seppure con alcune limitazioni. Si chiama Multipass ed è un front-end per avviare macchine virtuali, ma può supportare molti back-end diversi, tra cui Virtual Box, LXD, KVM e altri. L’installazione di Multipass in Linux richiede che sia presente Snap:

$ sudo snap install multipass

$ sudo snap info multipass

 

Trovate le istruzioni per l’installazione in Windows e macOS all’indirizzo https://multipass.run. Multipass è disponibile sia a riga di comando sia con un’interfaccia grafica rudimentale. Qui utilizzeremo la versione a riga di comando perché offre una maggiore flessibilità. Al termine dell’installazione dello strumento, è consigliabile riavviare il sistema.

 

Primi passi con Multipass

Per iniziare a usare Multipass, aprite una finestra del terminale e usate il seguente comando:

$ multipass launch

 Scaricherà e creerà una nuova macchina virtuale con un nome generato dinamicamente. La prima volta, la creazione di una VM potrebbe richiedere qualche istante, perché bisogna scaricare l’immagine di base di Ubuntu. Per impostazione predefinita, il tool utilizzerà l’ultima immagine di Ubuntu server disponibile per l’uso in Multipass sulla piattaforma su cui è in esecuzione. Questa prima macchina virtuale è speciale ed è contrassegnata come istanza primaria. Di default (in Linux) l’istanza primaria monta anche la cartella Home dell’utente. Nella macchina virtuale viene visualizzata come una cartella denominata Home all’interno della directory Home esistente, quindi potete accedere ai file come se facessero parte del normale filesystem. Le macchine virtuali aggiuntive richiedono un ulteriore comando:

$ multipass mount $HOME

lfexample4 /home/home

È possibile avere più mount su una stessa macchina virtuale e non è necessario esportare i mount in una variabile. Si possono sostituire le variabili con dei percorsi: per esempio, $HOME potrebbe essere Downloads per esporre alla VM solo la cartella degli scaricamenti. Lo smontaggio si effettua utilizzando il comando unmount : multipass umount lfexample4 / home/home. Si può accedere alla macchina virtuale primaria anche tramite una console grafica, aprendo il menu a tendina e selezionando open shell. Altri modi per ottenere una shell nella VM includono il comando Multipass shell che si può usare per eseguire una shell BASH interattiva, come segue: $ multipass shell lfexample. Una volta all’interno della shell, la macchina virtuale può essere trattata come qualsiasi altra. Sono disponibili tutti i soliti comandi. Ad esempio, per installare Apache basta usare: $ sudo apt-get install apache2. Utilizzando un browser per collegarsi all’indirizzo IP della macchina virtuale si visualizza la pagina di installazione predefinita di Apache. Ottenere un elenco di tutte le macchine in esecuzione è semplice:

$ multipass list –all

 

Regolare le risorse

Per impostazione predefinita, Multipass fornisce una quantità modesta di RAM e CPU alle nuove macchine virtuali: un solo core della CPU e 1GB di RAM. Fortunatamente è facile dare più risorse alla VM. In questo esempio le abbiamo fornito 4GB di RAM e due core della CPU. È anche possibile utilizzare questi interruttori quando si crea la macchina virtuale primaria, se si vuole: $ multipass launch -c 2 -m 4G –name lfexample2. L’opzione -c si riferisce al numero di core della CPU e -m è per la memoria. Quest’ultima si aspetta un’unità di misura dopo il numero, che sia k per Kilobyte, m per Megabyte o g per Gigabyte. Le stesse opzioni personalizzate sono disponibili usando l’opzione -d per il dimensionamento del disco. Per tenere traccia delle macchine virtuali create basta usare multipass list che ne visualizza il nome, cosa eseguono, gli indirizzi IP e il sistema operativo in uso. Per ottenere ulteriori informazioni su una macchina virtuale, utilizzate il parametro info e il suo nome, come mostrato di seguito. Questa operazione consente di vedere i dettagli hardware e software delle macchine virtuali: $ Multipass info lfexample2. Potreste aver notato che gli indirizzi IP non si trovano sulla rete locale. Questo perché per impostazione predefinita utilizzano il NAT (Network Address Translation ovvero traduzione degli indirizzi di rete). In altre parole, si trovano in una rete privata che può raggiungere Internet. Sono invisibili a tutto il resto della rete. Per cancellare i due esempi che abbiamo creato (e trattare l’arresto e l’avvio) ci sono dei parametri di Multipass da utilizzare, come $ multipass stop <nome vm> oppure $ multipass start <nome vm> . Dopo l’arresto, utilizzate il comando $ multipass delete <nome vm>. Non chiede conferma e cancella la macchina virtuale. Per recuperare una VM che è stata eliminata, utilizzate invece il comando $ multipass recover <VM cancellata>.


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