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Le top skill secondo Linux Foundation

Tra notizie allarmistiche sull’IA, incertezze economiche a livello globale e i persistenti strascichi del Covid, anche nell’IT il mondo del lavoro vede le sue tensioni. Preziosissimo per le aziende, ma anche per professionisti e operatori del settore, è il 2023 State of Tech Talent Report della Linux Foundation.

La ricerca fa luce sulle priorità, le sfide e i cambiamenti che l’anno in corso comporta per la forza lavoro del settore tecnologico. Si basa su un’indagine globale condotta da Linux Foundation Training & Certification e Linux Foundation Research nei mesi scorsi su oltre 400 responsabili delle assunzioni e del personale di quest’area. Quel che emerge è che, malgrado la maggior parte delle organizzazioni abbia rivisto i suoi piani limitando le nuove assunzioni, le aziende che prevedono di aumentare il proprio personale tecnico sono più numerose di quelle che intendono diminuirlo, il che è un segnale positivo per chi cerca lavoro nel settore. La domanda di talenti tecnologici qualificati rimane forte, in particolare in aree più innovative come cloud/contenitori, cybersicurezza e Intelligenza Artificiale/apprendimento automatico. Un altro dato interessante è il cambiamento dei tipi di ruoli professionali ricercati. Mentre i profili senior hanno subito i maggiori tagli, le nuove assunzioni si concentrano maggiormente sugli sviluppatori e sulla gestione delle risorse informatiche. C’è anche una tendenza a investire di più sulla formazione del personale già presente in azienda per fargli acquisire nuove competenze. Il 64% degli intervistati concorda sul fatto che la ricerca del personale è costosa, richiede tempo e può portare al candidato sbagliato e a un rapido turnover. Quasi un neoassunto su tre (29%) lascia il lavoro entro sei mesi dal suo ingresso in azienda. La maggior parte degli intervistati concorda anche sul fatto che la certificazione (73%) e i test pre-assunzione (81%) sono necessari per verificare le competenze e trovare il candidato giusto. Hanno inoltre indicato che l’aggiornamento (91%) e le certificazioni (77%) sono più importanti di una formazione universitaria (58%) per rispondere alle esigenze tecnologiche delle aziende.


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