Non tutti i computer sono veloci. E per un hacker che voglia infettarli, per esempio per usarli per la produzione di bitcoin, sceglierne uno lento è nella migliore delle ipotesi una perdita di tempo, nella peggiore aumenta il rischio di essere individuati. Per evitare alla fonte questo pericolo, degli astuti pirati informatici hanno trovato il modo di selezionare la maniera con la quale, una volta attaccato, viene infettato il PC da parte di trojan, virus e malware in generale, e se vale la pena farlo.
Esperti di sicurezza americani hanno difatti trovato, nella giungla dei malware che infettano i PC con l’obiettivo di asservirli e trasformarli in minatori di bitcoin, un virus che fa un triage preventivo. Questi software malevoli hanno preso il posto di quelli che, fino a qualche mese fa, cifravano il contenuto dei dischi per poi chiedere un ricatto per lo sblocco.
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