Twitter ha chiuso i profili italiani di LulzSec e di Anonymous, gli hacker attivisti responsabili degli attacchi informatici contro il San Raffaele, la Camera di Commercio di Roma, l’Agid, il consorzio pubblico Asmenet e una serie di università, tutte in Italia.
Li hanno bloccati per avere pubblicato nomi e cognomi di presunti pedofili dopo l’operazione #RevengeGram? Forse per le segnalazioni di gruppetti antagonisti che gli contendono lo scettro dell’etica hacker? O magari per le denunce successive alle loro incursioni?
Risulta invece infondata la notizia che i LulzSec internazionali avrebbero criticato gli italiani per aver diffuso dati sensibili: l’account da cui è originata appartiene a un singolo, con pochi follower e che chiede soldi in bitcoin per dare “dritte” su bersagli da attaccare.
fonte: repubblica.it
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