Due ricercatori di sicurezza (Luis Marquez Carpintero ed Ernesto Canales Perena) hanno portato alla luce una realtà decisamente inquietante per i fruitori di Whatsapp. I risultati dell’accurata analisi sono stati mostrati direttamente alla rivista economica statunitense Forbes.
La procedura o bug come dir si voglia prevede l’installazione di Whatsapp su un nuovo dispositivo e in fase di attivazione dell’account l’inserimento del numero di telefono della persona a cui si intende sottrarre l’identità.
Il truffatore quindi inserirà codici sbagliati fino a quando Whatsapp non bloccherà l’account in via preventiva per 12 ore. Successivamente invierà una email agli addetti all’assistenza scrivendo che il vecchio cellulare è stato smarrito o rubato.
ll problema di questo bug di WhatsApp è che non c’è modo reale di difendersi. Dopo che il nostro profilo è stato passato da un telefono all’altro, infatti, noi riceveremo all’interno dell’app un messaggio che ci dice che l’account è stato disattivato.
Per riattivarlo dovremo fare la stessa manovra fatta dall’attaccante: immettere più volte un codice sbagliato, far entrare in protezione per 12 ore l’account e inviare una email a WhatsApp. E funzionerà, ma solo finché l’attaccante non farà nuovamente la procedura.
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