La vicenda risale al 2015 quando la società Milanese Hacking Team fu ideatrice del virus Galileo spia venduto a svariate polizie di tutto il mondo. L’inchiesta accusa un cittadino Americano di aver finanziato tramite bitcoin l’attività del gruppo. Qui si ferma tutto, perchè gli Stati Uniti non hanno alcuna intenzione di consegnare i computer sequestrati alle rispettive autorità Italiane.
L’inchiesta di fatto muore qui. Per contestare all’ americano il concorso in accesso abusivo a sistema informatico, occorre il dolo. Manca la prova della consapevolezza che i mezzi da lui pagati sarebbero poi stati usati da terzi per commettere quel reato. Ipotesi impossibile da dimostrare senza i suoi computer
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