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Attacco hacker Ulss 6 Euganea, oltre 9.000 documenti pubblicati online

Dal 15 Gennaio il gruppo LockBit 2 ha pubblicato online migliaia di file sottratti all’Ulss 6 Euganea.  I file finora pubblicati dagli autori dell’attacco hacker, suddivisi in varie sottocartelle.

Basta dare una semplice occhiata ai nomi dei documenti (presenti in diverse estensioni) per capire che al loro interno sono contenuti dati sensibili: si va dagli esiti dei tamponi molecolari alle informazioni sugli stipendi e i turni del personale medico-sanitrario, ma si trovano anche referti medici ed elenchi di esami (ognuno dei quali ovviamente associati ai pazienti interessati, dei quali sono presenti tutti i dati anagrafici) nonché denunce di violenza presentate da persone presentatesi al pronto soccorso dopo aver subito aggressioni, in alcuni casi anche da familiari.

L’Ulss 6 ha attivato una linea telefonica dedicata e una mail per informare gli eventuali utenti coinvolti e rispondere a dubbi e incertezze».

L’Ulss ha rilasciato anche un comunicato stampa integrale:

In merito all’attacco informatico subito il 3 dicembre scorso l’Azienda Ulss 6 Euganea informa che i criminali, differentemente da quanto annunciato sul web con il rinvio di tre giorni dell’ultimatum, alle 23.20 di sabato 15 gennaio hanno attuato ciò che avevano minacciato.

Ricordiamo che l’Azienda Ulss 6 ha prontamente messo in atto specifiche azioni per ricostruire i fatti e identificare eventuali minacce latenti e rimuovere componenti potenzialmente compromesse. 

Fino ad oggi non sussisteva alcuna certezza che i malviventi fossero riusciti a venire in possesso di informazioni, in che quantità e il loro genere. I criminali avevano avanzato una richiesta di riscatto in denaro in cambio della non pubblicazione delle informazioni a loro dire sottratte all’Azienda Ulss 6. Tentativo estorsivo prontamente denunciato alle forze dell’ordine e alla Procura della Repubblica.

L’Azienda Ulss 6 è sempre rimasta in possesso del 100% dei dati e questo ha permesso, compatibilmente con le tempistiche volte a verificare la sicurezza dei servizi via via rimessi in funzione, di riattivare nel più breve tempo possibile l’operatività e i servizi per gli utenti.

La task force dell’Azienda Ulss 6, nel pieno rispetto delle indagini in corso, è al lavoro per valutare entità e tipologia dei dati pubblicati. Si ricorda che le informazioni comparse sul dark web sono altresì frutto di attività illegale e dunque chiunque intendesse consultarle o utilizzarle commetterebbe un reato. Si confida che le indagini permettano di individuare gli autori di questa azione criminale.

Il confronto e lo scambio di informazioni con la Procura della Repubblica e il Garante per la protezione dei dati personali è costante. Si precisa che le uniche informazioni attendibili sulla vicenda sono quelle trasmesse da organi pubblici e che i dati, pur pubblicati, non sono accessibili a qualsiasi tipologia di utenza ma raggiungibili solamente da operatori informatici con competenze tecniche specifiche e peculiari.

«Siamo a disposizione dei nostri utenti – precisa il Direttore Generale Paolo Fortuna – e confidiamo che le indagini di Procura e forze dell’ordine, che ringraziamo per il supporto, permettano di individuare e fermare questi criminali».

 

fonte: padovaoggi.it

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