Con la diffusione delle botnet “a noleggio”, il livello di sforzo richiesto per lanciare un attacco DDoS (Distributed Denial-of-Service) è diminuito in modo significativo. Ora chiunque può scegliere di condurre un attacco per un motivo qualunque, con applicazioni che possono essere sia banali che complesse, purché si sia in grado di pagare.
Se l’argomento ci interessa, a questo link possiamo leggere (in inglese) l’analisi di una nuova botnet, denominata “Dark Frost Botnet”, che sta prendendo di mira il settore del gaming. L’analisi è realizzata dal team di Security Intelligence Response di Akamai (SIRT) ed evidenza come questa botnet sia un esempio di minaccia relativamente poco sofisticata, ma comunque efficace. In particolare la Dark Frost è riuscita a compromettere centinaia di dispositivi per far eseguire i suoi comandi lanciando attacchi di tipo DDoS contro aziende di gaming, game server hosting provider, streamer online e altri membri della comunità gaming con cui l’attore della minaccia ha interagito direttamente.
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