L’arrivo di Skype nei primi anni 2000 fu una vera rivoluzione: oltre che chattare, permetteva di telefonare senza costi tra PC e PC e con tariffe convenienti tra PC e un telefono fisso o un cellulare, ovunque nel mondo. Poi arrivarono il trasferimento di file, la condivisione dello schermo, le videochiamate…
Non erano solo le funzionalità a rendere Skype grande: al lancio era anche un’applicazione leggera, snella ed efficiente. Per riuscirci si basava sul concetto di rete Peer to Peer, oggi diffusissime per svariati utilizzi, ma allora usate principalmente dalle applicazioni preferite dai pirati come Napster, KaaZa e altre. Ciò ne consentiva un uso “snello” anche sui computer meno carrozzati..
Nel 2018 però tutto è cambiato: quella che era l’app per comunicare più amata di tutte si è trasformata in una vera e propria schifezza. Pesante, pesantissima, tanto che anche un computer dotato di Core i5 fatica a garantire telefonate con una buona qualità audio senza far incartare il sistema, soprattutto quando si attiva il video. Non solo: sebbene si installi su Mac e smartphone di vari produttori, Skype ha dei seri problemi con Windows 10, cosa che strappa più di un sorriso se pensiamo che sia l’app sia il sistema operativo sono proprietà di Microsoft (nel 2011 la casa di Redmond acquisì Skype per 8,5 miliardi di dollari).
Con l’arrivo di Microsoft le cose cambiarono e la struttura P2P fu stata sostituita da un numero sempre maggiore di server centralizzati. Un passo indietro che l’azienda ha giustificato in vari modi, sia per esigenze di sicurezza, sia per questioni di efficienza. E tutto è diventato lento, pesante e non più sicuro come una volta. Il risultato è che è ora di cambiare. Su Hacker Journal 225 ti offriamo quattro alternative più che valide (devi scegliere quella più adatta alle tue esigenze), se vuoi scoprire quali sono non perdere l’appuntamento in edicola oppure online!
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