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I virus che hanno fatto storia

Dei virus informatici ormai sappiamo praticamente tutto, conosciamo come agiscono le varie versioni e, cosa ben più importante, siamo consapevoli che è meglio muoversi con una certa prudenza sul Web e avere installato sul computer un buon antivirus. Ma quando sono nati questi codici malevoli e perché? E quali sono stati quelli più famosi e che sono riusciti a fare più danni? Saperlo è importante perché, come in qualunque altro ambito della vita, per aver ragione di un avversario o di un nemico è necessario conoscerlo molto bene. Anche tenendo conto della quantità di virus che potenzialmente possono attaccare il vostro computer.

Intanto bisogna specificare che sono da molti anni finiti i tempi in cui un singolo individuo si metteva al lavoro per creare un virus, anche con lo scopo di fare conoscere la propria abilità come programmatore. Adesso i malware o i trojan che infettano Internet, gli smartphone o i messaggi di posta elettronica sono frutto del lavoro di veri e propri team di sviluppo che si pongono l’obiettivo di mandare in tilt non solo i singoli computer ma addirittura i sistemi informatici, con l’obiettivo di ricavare qualcosa. Il guadagno può essere di denaro ma anche di informazioni, come account, password e dati sensibili.

La prima minaccia

Tutto è cominciato addirittura nel lontano 1971 quando un certo Robert Thomas Morris creò Creeper, con lo scopo di infettare tutti i computer collegati ad Arpanet, quella che possiamo considerare come un’antenata della rete Internet. Sostanzialmente non faceva danni ma si limitava a infastidire gli utenti mostrando continuamente il messaggio “Sono la cosa più spaventosa – in inglese “creeper” – perciò prendimi se ci riesci”. Contestualmente nacque quindi anche il primo antivirus – Reaper – realizzato appositamente per eliminare questo programma.

Passarono un bel po’ di anni prima che altri virus tornassero a infastidire, perché all’inizio sostanzialmente questo facevano, gli utenti. Nel 1985 fu la volta di Elk Cloner, realizzato per infettare i computer Apple II e in grado di replicarsi sfruttando i floppy disk.

Il primo codice malevolo a creare danni è datato 1999 e si celava dietro al nome di Melissa. Raggiungeva i computer tramite la posta elettronica, sotto forma di documento di Word allegato al messaggio “Ecco il documento che avevi chiesto” e si diffondeva auto-spedendosi a tutti i contatti in rubrica, una volta aperto. L’escamotage ebbe successo perché furono milioni i Pc infettati e i server di colossi quali Microsoft e Intel furono irraggiungibili per diverso tempo per dare modo ai programmatori di ripulirli.

Solo un anno più tardi fu la volta di ILOVEYOU, creato da un giovane sviluppatore filippino e diffuso anch’esso come allegato di posta elettronica. La sua capacità d’infettare i computer fu devastante, perché era in grado di replicarsi decine di volte all’interno dell’hard disk, aggiungere chiavi di registro di sistema, spedirsi a tutti i contatti in rubrica ed eseguire un .exe in grado di rubare tutte le password e inviarle alla mail del suo creatore. Furono addirittura 45 milioni i computer colpiti da ILOVEYOU, probabilmente uno dei virus informatici più tristemente famosi e devastanti della storia.

Nel 2004 MYDOOM fece vittime illustri perché, una volta attaccato un computer, spediva centinaia di email a tutti i contatti ma anche richieste ai server dei motori di ricerca che andavano per la maggiore allora: Altavista, Yahoo!, Lycos e anche il neonato Google, con il risultato che tutti questi server rimasero irraggiungibili per molte ore.

In tempi più recenti sta spopolando una particolare versione di virus, ovvero il Ransomware, programma malevolo che blocca il computer dell’utente, rubandogli tutti i dati e promettendo di restituirli solo in cambio del pagamento di un riscatto, da versare un prefissato dato di tempo pena l’innalzamento della cifra o la cancellazione definitiva dei file.

Qualche consiglio

Insomma, la pericolosità delle varie categorie di virus è costantemente in aumento e l’abilità dei loro creatori si è incrementata di pari passo con la crescente potenza sia dei Pc (i Mac sono meno a rischio rispetto a quelli con Windows OS) sia degli antivirus. Se dunque state valutando di acquistare un computer portatile nuovo, nella pagina che abbiamo linkato troverete alcuni suggerimenti sui modelli con il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Ma prima di completare l’ordine d’acquisto non dimenticate di mettere nel carrello anche un buon antivirus, ma anche di dare un’occhiata all’offerta di quelli gratuiti, considerato che le versioni più recenti forniscono protezione pure per smartphone e tablet Android, anch’essi finiti nel mirino degli hacker.


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