Gli smartphone sono ormai diventati i dispositivi più usati anche quando vogliamo navigare o eseguire app in maniera anonima sul Web. Se però non abbiamo un iPhone con jailbreak o un Android con i privilegi di root dovremo affidarci a un server Tor locale su di un Virtual Private Server. In questo modo gli unici prerequisiti lato client saranno il supporto per OpenVPN (disponibile gratuitamente negli store) e una connessione internet. Ciò permetterà di utilizzare qualsiasi applicazione che faccia uso della rete Internet sul nostro smartphone o tablet transitando attraverso la rete Tor. La configurazione sul server sarà in transparent proxy, ciò vuol dire che non sarà necessario configurare alcun server proxy dalle impostazioni del nostro smartphone e che tutte le nostre app a cui serva Internet, qualora non abbiano restrizioni che impediscano l’accesso diretto da rete Tor, passeranno da Tor (richieste DNS comprese!) Avremo quindi bisogno di una macchina esposta – quanto più stabilmente possibile – su Internet e di competenze almeno di base in ambito sistemistico su GNU/Linux e networking al fine di riuscire a destreggiarci al meglio durante le configurazioni proposte. Ciò è strettamente necessario poiché delle configurazioni errate o incomprensioni tecniche potrebbero causare malfunzionamenti e instabilità oltre all’incapacità di eseguire, in caso di problemi, un eventuale troubleshooting sul server. Per un utilizzo limitato a un ristretto numero di client basta un VPS senza troppe pretese in termini hardware, un Raspberry andrà bene comunque.
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