Connect with us

Proxy

Redazione

Pubblicato

il

Dal punto di vista del pirata, si tratta di uno strumento per nascondere il proprio indirizzo IP, ovvero per rendere più difficile la propria identificazione. Si trovano online siti che forniscono liste di proxy aggiornate anche in tempo reale.

Tecnologia

I gadget segreti degli hacker

La valigetta del pirata contiene dispositivi hi-tech piccoli, anonimi e potenti, facilmente acquistabili anche su Amazon. Ecco la nostra selezione di questo mese

Avatar

Pubblicato

il

LEDGER NANO PLUS
UN WALLET HARDWARE
Ledger Nano Plus è un dispositivo essenziale, compatto e utile, per chiunque avesse voglia o necessità di proteggere le proprie criptovalute in modo pratico e sicuro. Con Nano Plus ci si può connettere tramite applicazione per gestire facilmente il portafoglio e monitorare il valore degli asset in tempo reale. In poche parole, è un vero e proprio “wallet hardware” e offre un alto livello di sicurezza, proteggendo gli asset digitali con crittografia avanzata. Quali sono le caratteristiche tecniche? Supporta circa 5.500 criptovalute, incluse le più famos (Bitcoin, Ethereum e molte, molte altre); disponde di un display integrato per confermare le transazioni direttamente sul dispositivo; è compatto e versatile, perfetto per l’uso quotidiano; è adatto, quindi, per i professionisti della blockchain, offrendo una protezione avanzata con un chip certificato CC EAL5+; Molto utile e facile da utilizzare.
Quanto cost
a: € 79

Dove acquistarlo: su Amazon

 

 

 

MENBORN RILEVATORE
A CACCIA DI SPIE
Il Menborn Rilevatore di Segnale Anti-spia è capace di rilevare dispositivi nascosti, come microspie, telecamere e localizzatori GPS: offre protezione sia in ambiti personali che professionali. Questo rilevatore avanzato è progettato per identificare segnali RF, microonde e campi elettromagnetici, coprendo una vasta gamma di frequenze. Grazie al suo design portatile, è perfetto per viaggi, riunioni riservate o controlli domestici. È facile da usare, dispone di un’interfaccia molto intuitiva che consente di regolare la sensibilità per adattarsi alle esigenze specifiche. Il costo non troppo elevanto è un altro punto a suo favore.

Quanto costa: € 50

Dove acquistarlo: su Amazon

 

TELECAMERA SPIA Wi-FI
SVEGLIA? NO!
La Telecamera di Sorveglianza Mini HD è una soluzione compatta e discreta per monitorare spazi in modo efficace senza attirare l’attenzione. Registra video in HD, ha il rilevamento di movimento e la visione notturna grazie a LED infrarossi. Supporta schede di memoria fino a 128 GB, consentendo registrazioni continue o cicliche ed è progettata per essere posizionata ovunque.
Quanto costa: € 69,99

Dove acquistarlo: su Amazon

Leggi anche: “Gadget dell’hacker – dicembre


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

Articoli

I ransomware non fanno più paura

File in ostaggio? Rilassati, abbiamo scovato un servizio online di monitoraggio che può liberarti dal ricatto virtuale

Avatar

Pubblicato

il

L’Italia è il terzo paese al mondo per vittime da attacchi ransomware; Il governo indonesiano paralizzato da attacco ransomware; Ransomware: attacchi in aumento nel secondo trimestre 2024.
Sono solo alcuni dei tanti titoli che si leggono ultimamente suoi quotidiani e che mostrano come la minaccia ransomware stia aumentando vertiginosamente negli ultimi anni. Una tipologia di attacco che ha dimostrato, sin da subito, quanto vulnerabili possano essere anche i sistemi e le infrastrutture più avanzate.
In tale scenario, di recente, è nata una piattaforma che promette di aiutare a proteggersi grazie semplicemente a una dashboard. Si chiama ransomfeed.it ed è un esempio di servizio online che risponde alla necessità di aumentare la sicurezza fornendo delle informazioni che aumentano la consapevolezza. Monitorando, in altri termini, le minacce e diffondendo dati importanti per aiutare le aziende e gli utenti a gestire e mitigare i rischi associati. Vediamo di cosa si tratta e come funziona.

Il cuore del servizio di Ransomfeed è un feed RSS permanente, che offre un aggiornamento continuo e immediato delle informazioni sugli attacchi ransomware a livello globale.

 

COS’È RANSOMFEED?

Partiamo dal principio. Ransomfeed è un servizio che si caratterizza per la sua capacità di raccogliere, analizzare e fornire informazioni dettagliate sui gruppi ransomware e sulle loro attività in tutto il mondo. Utilizzando tecnologie di data scraping e analisi dei dati, estrae informazioni da una varietà di fonti online, inclusi forum, Darkweb e altri canali specializzati e pubblici, per rilevare e documentare le minacce emergenti.
Il servizio è gratuito e rappresenta una risorsa per chiunque desideri tenere sotto controllo le attività dei gruppi di ransomware e migliorare la propria strategia di difesa contro attacchi informatici sempre più sofisticati. La pagina Web è organizzata con un menu laterale che comprende una dashboard, una sezione Notizie, una sezione adibita ai Reports e una sezione che contiene dei documenti riassuntivi mensili. Sempre dal menu laterale si accede a delle statistiche tra cui quelle per paese e per gruppo. È anche possibile filtrare i dati per anno o vedere solo quelli che riguardano l’Italia.

 

IL MONITORAGGIO

Il servizio di monitoraggio offerto da Ransomfeed è progettato per fornire una panoramica dettagliata e aggiornata degli attacchi ransomware a livello globale. Questo servizio è completamente gratuito e si basa su un processo sofisticato di raccolta e analisi dei dati.
Ransomfeed utilizza una combinazione di tecnologie avanzate e metodologie di monitoraggio per aggregare informazioni da una vasta gamma di fonti, tra cui il Darkweb, forum specializzati, e altre piattaforme in cui i gruppi di ransomware comunicano e operano. Il sistema di monitoraggio automatizzato di Ransomfeed è in grado di identificare e raccogliere dati rilevanti riguardanti nuovi gruppi di ransomware, varianti di malware, tecniche di attacco, e le vittime recenti. Le principali caratteristiche del servizio includono:
Raccolta dati continua: Ransomfeed esegue una raccolta dati incessante per garantire che le informazioni siano sempre aggiornate. Questo approccio permette di avere una visione in tempo reale delle attività dei gruppi di ransomware e delle minacce emergenti.
Analisi e aggregazione: i dati raccolti vengono elaborati e analizzati per estrarre informazioni chiave e tendenze. Questo processo include la verifica delle fonti e la correlazione delle informazioni per garantire accuratezza e rilevanza.
Feed RSS aggiornati: I risultati dell’analisi vengono poi resi disponibili attraverso un feed RSS permanente. Questo feed fornisce aggiornamenti regolari e tempestivi sui nuovi attacchi ransomware e sugli sviluppi significativi nel panorama delle minacce. Gli utenti possono iscriversi a questo feed per ricevere notifiche direttamente nei loro lettori RSS, mantenendo così un flusso costante di informazioni.
Accesso Libero e Senza Costi: la piattaforma è accessibile a tutti senza alcun costo, riflettendo l’impegno di Ransomfeed nel fornire uno strumento di monitoraggio delle minacce che può essere utilizzato da chiunque, da professionisti della sicurezza informatica a semplici utenti preoccupati per la loro sicurezza online.

La dashboard contiene una tabella che consente di visualizzare le principali informazioni di un attacco: il nome della vittima, il nome del gruppo ransomware, la data di pubblicazione e il paese.

 

UTILITÀ DELLE INFO

La domanda su chi possa beneficiare delle informazioni fornite da Ransomfeed è più che legittima. Sono tante le categorie di utenti che possono trarne vantaggio.
In primo luogo vi sono i professionisti della sicurezza Informatica: gli esperti di cybersecurity possono utilizzare le informazioni di Ransomfeed per rafforzare le difese delle loro organizzazioni.
Per le piccole e medie imprese (PMI), che spesso non dispongono di risorse dedicate alla sicurezza informatica, avere accesso a dati aggiornati sugli attacchi ransomware può fare la differenza nella prevenzione degli incidenti quanto meno migliorando le conoscenze e aumentando la consapevolezza. Le grandi aziende, che gestiscono volumi significativi di dati e operazioni complesse, possono integrare queste informazioni nelle loro strategie di sicurezza. Gli enti governativi e le Agenzie di Sicurezza: le istituzioni governative e le agenzie di sicurezza possono utilizzare i dati di Ransomfeed per valutare l’impatto degli attacchi ransomware a livello nazionale e sviluppare politiche e misure di risposta più efficaci. Le informazioni dettagliate su come e dove si verificano gli attacchi possono aiutare a indirizzare le risorse e le iniziative di prevenzione.
I ricercatori e gli analisti di gicurezza: i ricercatori e gli analisti di sicurezza informatica possono sfruttare le informazioni di Ransomfeed per studiare le tendenze e i modelli degli attacchi ransomware. Questo può contribuire allo sviluppo di nuovi strumenti di difesa e metodologie di risposta agli attacchi, migliorando la sicurezza complessiva del cyberspazio.
Il pubblico e gli utenti privati: anche gli utenti privati e le organizzazioni non specializzate possono beneficiare di queste informazioni. Essere informati sui rischi e sulle minacce emergenti può aiutare a migliorare le proprie abitudini di sicurezza informatica, come l’adozione di password più sicure e la consapevolezza dei tentativi di phishing.
Avere una visione chiara e tempestiva dell’entità e dell’evoluzione degli attacchi ransomware consente a tutti questi gruppi di adottare misure preventive più efficaci. L’accesso a dati aggiornati aiuta a anticipare le minacce, pianificare risposte più informate e implementare strategie di mitigazione più robuste. In un contesto di attacchi informatici sempre più sofisticati e frequenti, l’abilità di reagire e con precisione può significativamente ridurre il rischio di danni e interruzioni operativi.
In Italia, le piccole e medie imprese (PMI) sono particolarmente vulnerabili a tali attacchi. Spesso queste organizzazioni non dispongono delle risorse e delle competenze necessarie per implementare adeguate misure di sicurezza informatica, rendendole bersagli facili per i gruppi ransomware. L’incapacità di proteggere efficacemente i propri dati e sistemi può portare a gravi interruzioni operative e danni economici considerevoli a danno dell’azienda in questione ma, più in generale, del tessuto sociale di cui fa parte. Le statistiche fornite da Ransomfeed rivelano che i settori più colpiti in Italia includono la sanità, i servizi finanziari e il commercio al dettaglio, settori in cui i dati sensibili e le operazioni critiche sono particolarmente vulnerabili. Inoltre, i dati suggeriscono una crescente sofisticazione degli attacchi, con i gruppi ransomware che evolvono continuamente le loro tecniche per eludere le difese e massimizzare i profitti.

Nella sezione Reports sono pubblicati i report quadrimestrali sulle attività ransomware analizzate dal gruppo di ransomfeed, in lingua italiana e inglese.

 

SIAMO VULNERABILI?

La lettura delle statistiche evidenzia l’urgenza di rafforzare le misure di sicurezza informatica a livello nazionale e la necessità di un’azione coordinata tra governo, aziende e istituzioni per migliorare la resilienza contro le minacce ransomware. Le organizzazioni pubbliche e private devono investire di più in formazione del personale (tecnico e non), ma anche in strumenti di sicurezza avanzati e strategie di risposta agli incidenti per proteggere efficacemente i propri dati e le proprie operazioni.
La crescente frequenza e sofisticazione degli attacchi ransomware indica che è essenziale rimanere aggiornati sulle ultime minacce e vulnerabilità.
Utilizzare risorse capaci di monitorare l’andamento degli attacchi e comprendere le tendenze emergenti può aiutare ad adottare misure preventive e a prepararsi meglio per rispondere a potenziali incidenti. La vulnerabilità dell’Italia di fronte a minacce informatiche è considerevole e radicata in diversi fattori. La sicurezza informatica, o cybersecurity, è ancora una disciplina giovane e spesso trascurata. La mancanza di cultura e consapevolezza sulla materia contribuisce a creare un ambiente digitale pericoloso, dove la sicurezza viene frequentemente messa in secondo piano per motivi di costi o semplicemente perchè non compresa. Le aziende e gli utenti, sia privati che pubblici, non sempre adottano pratiche di sicurezza adeguate, lasciando così ampie superfici di attacco ai criminali informatici. Inoltre, molti servizi e infrastrutture digitali non sono progettati adeguatamente e non sono resilienti. Tuttavia, spesso i servizi online e le infrastrutture tecnologiche non sono dotati di meccanismi di difesa robusti e strategie di risposta agli incidenti ben definite.
Questo significa che, in caso di attacco, i danni possono essere gravi e la ripresa può richiedere molto tempo e risorse. Quindi, meglio organizzarsi in tempo!

Lo stato maggiormente colpito risulta essere gli USA che da inizio anno ha registrato 1273 attacchi ransomware, davanti a UK (156), Canada (141) e Germania (93), L’Italia risulta essere al quinto posto con 80 attacchi, davanti alla Francia (71), Brasile e Spagna (62), Australia (44) e India (39).


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

News

Nuove minacce alimentate dall’IA

Nel 2024 si è registrata un’impennata del 333% nel furto di credenziali e di vulnerabilità supply chain. Il pericolo arriva dai ransomware potenziati da IA

Avatar

Pubblicato

il

Il rapporto Europe Threat Landscape Report 2024-2025 di Cyberint, ora parte di Check Point External Risk Management, evidenzia un significativo peggioramento delle minacce informatiche in Europa. Tra i dati più preoccupanti emerge un aumento del 333% nei furti di credenziali, il crescente impatto del phishing basato sull’intelligenza artificiale e un incremento degli attacchi alla supply chain, tutti elementi che mettono a rischio le organizzazioni europee. Basandosi su oltre 140.000 avvisi analizzati attraverso la piattaforma Cyberint Argos, il report individua vulnerabilità critiche in settori chiave e offre strategie per affrontare i rischi emergenti.

Principali risultati

  • Phishing con IA: Gli attacchi di phishing generati dall’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più sofisticati, rendendo i metodi tradizionali di rilevamento obsoleti.
  • Ransomware avanzati: I ransomware a doppia e tripla estorsione stanno prendendo di mira settori sensibili, con malware basati sull’IA capaci di eludere anche le difese più avanzate.
  • Vulnerabilità della supply chain: L’84% delle violazioni nel 2024 è stato causato da falle nelle relazioni con terze parti, sottolineando la necessità di maggiori protezioni nei rapporti con i fornitori.
  • Rischi del lavoro ibrido: Il lavoro remoto continua a rappresentare un punto debole, con dispositivi personali e reti domestiche spesso nel mirino di malware e phishing.

 

“L’aumento del phishing e del ransomware alimentato dall’intelligenza artificiale riflette un cambiamento nel panorama informatico, in cui gli aggressori utilizzano tecnologie all’avanguardia per sfruttare le vulnerabilità in modo più rapido e su larga scala”, afferma Cristiano Voschion, Country Manager Italia per Check Point Software Technologies. “Mentre l’IA ridisegna sia l’innovazione che il crimine, è fondamentale per le aziende adattare le proprie difese per essere sempre un passo avanti. Inoltre, con l’affermarsi dello smart working, gli aggressori sfruttano le lacune nella sicurezza dei dispositivi personali e delle reti non protette. È fondamentale che le aziende trovino un equilibrio tra la possibilità di lavorare in modo flessibile e salvaguardare la superficie di attacco sempre più estesa”.

È possibile fruire del rapporto completo al seguente link.


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

News

Allenarsi in modo sicuro

Allenamento online: attenzione ai rischi per la sicurezza dei dati personali. I consigli degli esperti

Avatar

Pubblicato

il

Salute e fitness sono sempre tra i buoni propositi per l’inizio dell’anno nuovo, come dimostrano i risultati annuali. In linea con questa tendenza, il personal training online ha conosciuto una vera e propria esplosione, favorito dall’influenza delle piattaforme social come Instagram e TikTok. Ogni anno, milioni di persone si affidano a questi servizi per intraprendere il proprio percorso di fitness, spesso senza essere pienamente consapevoli dei rischi legati alla sicurezza dei propri dati personali. Per supportare gli utenti e aiutarli a proteggersi, Kaspersky spiega come evitare i pericoli e quali misure adottare per un’esperienza online sicura e priva di rischi.

I social network stanno trasformando il mondo del personal training, offrendo opportunità che i servizi offline non possono replicare. I personal trainer, inoltre, grazie alla creazione di contenuti coinvolgenti come video di allenamento, storie di trasformazione e consigli di fitness e molto altro ancora, stanno diventando veri e propri influencer, raggiungendo un ampio pubblico e incentivando i follower ad acquistare i loro programmi personalizzati. Si stima che il mercato del fitness online crescerà a un tasso annuo del 29,6% fino al 2033, confermando l’espansione continua di questo settore.

Tuttavia, l‘iscrizione a programmi di allenamento online comporta spesso la condivisione di informazioni personali particolarmente sensibili, come dati sulla salute, foto dei progressi e dettagli di pagamento, con persone sconosciute. Questo scambio avviene in molti casi attraverso i profili social dei trainer o tramite messaggi privati, spesso senza contratti o accordi formali adeguati. Di conseguenza, il rischio che le informazioni degli utenti vengano compromesse o utilizzate in modo improprio aumenta considerevolmente. Sebbene le violazioni legate ai servizi di personal training online non siano ancora molto diffuse, le app per il fitness sono state frequentemente protagoniste di problemi di questo tipo. Dato il collegamento tra queste app e i trainer online, è fondamentale che gli utenti prendano tutte le precauzioni necessarie per proteggere i propri dati personali.

Le principali forme di violazione dei dati

Esposizione a strumenti di terze parti
I trainer spesso utilizzano app o piattaforme esterne per gestire la programmazione degli allenamenti, i pagamenti, le comunicazioni e per creare programmi personalizzati. Se questi strumenti non sono sicuri, possono diventare un punto debole nella protezione dei dati.

Sfruttamento delle foto dei progressi
Le foto dei progressi, che spesso mostrano il corpo in pose parzialmente vestite o sensibili, potrebbero essere utilizzate senza il consenso dell’interessato per scopi dannosi o, addirittura, essere diffuse online.

Rischi di impersonificazione
Se l‘account di un influencer o di un trainer viene hackerato, i malintenzionati potrebbero spacciarsi per loro e chiedere informazioni personali o pagamenti ai follower, senza che questi se ne accorgano.

 

Gli esperti consigliano

  • Verificare l’identità del trainer: controllare le credenziali e le certificazioni del trainer tramite organizzazioni di fitness affidabili e cercare recensioni e testimonianze di clienti verificati. Inoltre, è consigliabile assicurarsi che il profilo social del trainer sia verificato (per esempio con il segno di spunta blu o equivalente).
  • Evitare di cliccare link non verificati: i link dannosi spesso arrivano tramite messaggi non richiesti o e-mail che affermano di offrire offerte fitness. È consigliato consultare direttamente il sito Web ufficiale del trainer o piattaforme riconosciute.
  • Verificare la presenza di HTTPS: assicurarsi che qualsiasi sito Web a cui si viene indirizzati utilizzi HTTPS nell’URL, un segnale che indica che il sito è sicuro.
  • Non condividere troppo: è fondamentale fornire solo le informazioni essenziali e assicurarsi che i dati sensibili, come cartelle cliniche o foto dei progressi, siano condivisi attraverso piattaforme sicure e crittografate.

Kaspersky vuole garantire a tutti un’esperienza sicura, anche mentre si lavora sul proprio benessere fisico. Per questo ha creato questo reel pratico e immediato:

*illustrazione articolo progettata da Freepik

Leggi anche: “Kaspesky protegge la posta elettronica


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

Articoli

Come individuare il miglior antivirus per il tuo PC

Avatar

Pubblicato

il

By

Antivirus per PC

Negli ultimi anni le minacce di attacchi malevoli a PC connessi alla rete sono incrementate in modo esponenziale e proteggere il proprio PC non è più solo una buona pratica, ma una vera e propria necessità. Virus, malware, ransomware e altre minacce informatiche si evolvono costantemente, mettendo a rischio i dati personali e le informazioni sensibili degli utenti.

Scegliere un antivirus non è mai stato così importante, ma con la vasta gamma di opzioni disponibili, la decisione può sembrare complicata. Come trovare la soluzione giusta per il tuo computer? La risposta dipende da diversi fattori, tra cui le tue abitudini online, il tipo di utilizzo del dispositivo e il livello di protezione desiderato.

In questo articolo esploreremo i passi fondamentali per individuare il miglior antivirus per il tuo PC, fornendoti tutte le informazioni necessarie per garantire una sicurezza informatica ottimale.

Comprendere le tue esigenze di sicurezza

Ogni utente ha esigenze diverse quando si tratta di protezione informatica, ed è fondamentale analizzarle per fare una scelta consapevole. Ad esempio, chi utilizza il PC principalmente per navigare sui social media avrà necessità diverse rispetto a chi gestisce transazioni finanziarie online o utilizza il computer per lavoro.

Per individuare il miglior antivirus, considera innanzitutto le minacce a cui sei più esposto. Se scarichi frequentemente file da Internet, potrebbe essere prioritario un antivirus con un’ottima protezione contro i malware. Se invece temi i tentativi di phishing via email, un software con strumenti di rilevamento avanzati sarà più adatto.

Un altro fattore da valutare è la compatibilità. Alcuni antivirus offrono versioni ottimizzate per Windows, macOS o persino per dispositivi mobili. Non dimenticare di tenere in considerazione il budget: mentre esistono antivirus gratuiti, quelli a pagamento spesso includono funzionalità aggiuntive che potrebbero essere cruciali per le tue esigenze.

Scegliere un antivirus non significa solo proteggere il sistema, ma anche garantirne il corretto funzionamento a lungo termine. Una protezione adeguata riduce il rischio di danni, perdita di dati e rallentamenti causati da intrusioni esterne.

Caratteristiche fondamentali da ricercare

Per scegliere un antivirus efficace, è essenziale sapere quali funzionalità sono indispensabili per proteggere il tuo PC dalle minacce digitali. Non tutti i software offrono lo stesso livello di protezione, e alcuni potrebbero risultare più adatti alle tue esigenze rispetto ad altri.

Tra le caratteristiche principali da ricercare troviamo:

  • Protezione in tempo reale: un buon antivirus deve essere in grado di identificare e bloccare le minacce non appena si manifestano, evitando che queste possano causare danni al sistema.
  • Aggiornamenti frequenti: il panorama delle minacce informatiche è in continua evoluzione. Un antivirus che non si aggiorna regolarmente rischia di diventare inefficace contro gli attacchi più recenti.
  • Rilevamento avanzato: funzioni come la protezione contro i ransomware, il monitoraggio del comportamento sospetto e i firewall integrati sono strumenti essenziali per una sicurezza completa.
  • Facilità d’uso: l’interfaccia deve essere intuitiva e facile da utilizzare, anche per chi non è esperto di tecnologia. Una configurazione complicata può ridurre l’efficacia della protezione.

Non sottovalutare l’importanza delle recensioni degli utenti e delle valutazioni indipendenti. Confrontare le opinioni può aiutarti a identificare i software più affidabili e con il miglior rapporto qualità-prezzo. Esistono siti specializzati che mettono a confronto le performance di diversi antivirus in base a test reali, offrendo una panoramica utile per chi è indeciso.

Investire in un antivirus con queste caratteristiche non significa solo proteggere il tuo dispositivo, ma anche migliorare la tua esperienza digitale. Un sistema ben protetto ti permette di navigare, lavorare e giocare senza preoccupazioni.

La differenza tra software gratuiti e a pagamento

Uno dei dubbi più comuni riguarda la scelta tra un antivirus gratuito e uno a pagamento. Entrambe le opzioni possono fornire una protezione, ma le differenze in termini di funzionalità e affidabilità sono significative.

Gli antivirus gratuiti offrono generalmente una protezione di base, sufficiente per contrastare minacce comuni come virus e malware tradizionali. Tuttavia, molte di queste soluzioni non includono funzionalità avanzate come:

  • Protezione contro i ransomware, essenziale per bloccare attacchi che criptano i dati personali.
  • Supporto tecnico dedicato, utile in caso di problemi o configurazioni complesse.
  • Strumenti di protezione per transazioni online, che offrono un ulteriore livello di sicurezza durante gli acquisti o le operazioni bancarie.

D’altra parte, un antivirus a pagamento è progettato per fornire una protezione completa e personalizzabile. Questi software spesso includono funzionalità come firewall avanzati, gestione delle password e strumenti per il controllo genitori, ideali per un utilizzo familiare o professionale del computer.

Un’altra differenza importante riguarda gli aggiornamenti e la velocità di risposta alle nuove minacce. I software a pagamento ricevono aggiornamenti più frequenti e dispongono di risorse dedicate per identificare rapidamente i pericoli più recenti.

Sebbene i software gratuiti possano sembrare un’opzione allettante, è importante valutare i rischi associati a una protezione limitata. Considera anche il valore dei tuoi dati e delle tue attività online: investire in un antivirus premium può rivelarsi una scelta strategica per evitare perdite o danni più costosi.

Se sei un utente che utilizza il PC per attività sensibili come il lavoro o le transazioni finanziarie, un antivirus a pagamento rappresenta una sicurezza aggiuntiva che potrebbe fare la differenza.

L’importanza di integrare una VPN per la sicurezza online

Proteggere il proprio PC con un buon antivirus è fondamentale, ma per una sicurezza digitale davvero completa è altrettanto importante proteggere le connessioni a Internet. In questo contesto, l’utilizzo di un servizio VPN (Virtual Private Network) rappresenta una soluzione indispensabile.

Una VPN funziona crittografando tutti i dati trasmessi durante la navigazione, impedendo così che informazioni sensibili come password, numeri di carte di credito o file privati possano essere intercettati da malintenzionati. Questo è particolarmente utile quando si utilizzano reti Wi-Fi pubbliche, che spesso rappresentano un punto debole per la sicurezza.

Inoltre, un servizio VPN nasconde il tuo indirizzo IP, rendendo più difficile per hacker o terze parti tracciare la tua attività online. Questo garantisce non solo maggiore sicurezza, ma anche una protezione della tua privacy, un aspetto cruciale nell’era digitale.

Alcuni antivirus includono una VPN integrata come parte del loro pacchetto di protezione, offrendo un’unica soluzione per gestire sia la sicurezza del dispositivo sia quella della connessione. Optare per questa combinazione può semplificare l’esperienza dell’utente, eliminando la necessità di configurare strumenti separati.

Integrare una VPN nelle tue abitudini digitali non è solo una misura aggiuntiva di protezione, ma un vero e proprio passo verso una navigazione più sicura e privata, indipendentemente da dove ti trovi.


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

Articoli

I migliori Open Source: Tiling Shell 12.2

Vi presentiamo un’estensione per GNOME Shell che offre un sistema avanzato per organizzare le finestre sul desktop

Avatar

Pubblicato

il

Tiling Shell è un’estensione per GNOME Shell che introduce un sistema avanzato di gestione delle finestre, permettendovi di personalizzare la loro disposizione sul desktop in modo molto più flessibile rispetto alla configurazione standard di GNOME. Funziona su GNOME Shell dalla versione 40 alla 46, sia su X11 sia su Wayland, e garantisce compatibilità anche con le edizioni più recenti. Offre un sistema di affiancamento guidato analogo a quello di Windows 11, che permette di lavorare in modo efficiente e ordinato anche con molte finestre aperte.

 

TANTI VANTAGGI

L’estensione supporta, inoltre, l’uso di più monitor, anche se hanno fattori di scala diversi, garantendo una configurazione coerente su tutti i vostri schermi. Include un editor che permette di gestire, modificare, creare e
cancellare layout per la disposizione delle finestre e si adatta automaticamente al tema GNOME che state utilizzando, assicurando un’integrazione visiva senza soluzione di continuità. Per la definizione dei layout, le opzioni sono davvero infinite, ma ci sono anche alcune configurazioni predefinite comode per iniziare.

L’utilizzo di Tiling Shell è intuitivo. Spostando una finestra e premendo il tasto CTRL, potrete visualizzare il layout di tiling e posizionare la finestra dove volete. L’estensione offre anche opzioni di personalizzazione avanzate, come la possibilità di ridimensionare finestre adiacenti contemporaneamente o di navigare tra i riquadri utilizzando scorciatoie da tastiera. È disponibile per l’installazione su extensions.gnome.org.

Un moderno sistema di tiling delle finestre che estende le 2 colonne predefinite di GNOME a qualsiasi layout vogliate

 

Leggi anche: “I migliori open source fragments


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

Articoli

Bug Microsoft: tutta la verità

Ti sveliamo cos’ha mandato in tilt i computer di tutto il mondo

Avatar

Pubblicato

il

Il19 luglio 2024 sarà probabilmente ricordato come una delle più grandi interruzioni informatiche globali mai registrate. Un bug nell’aggiornamento della piattaforma Falcon Sensor di CrowdStrike per i sistemi Microsoft Windows ha messo in ginocchio diversi settori cruciali, inclusi quello bancario, le compagnie aeree e il settore sanitario. L’aggiornamento del software ha provocato il temuto “Blue Screen Of Death di Windows” (schermata blu d’errore), causando il crash di circa 8,5 milioni di computer nel mondo.
Microsoft ha confermato che il problema era specifico all’aggiornamento rilasciato da CrowdStrike e non correlato a disservizi di Azure e Microsoft 365, come inizialmente paventato da alcuni. Consapevole della difficoltà di recuperare da un’interruzione così significativa, il colosso di Redmond ha raccomandato di seguire le sue linee guida per riportare i sistemi aziendali a uno stato operativo precedente. Microsoft ha poi rilasciato un tool con annessa guida all’utilizzo, da installare su chiavetta USB, in grado di automatizzare la cancellazione del file incriminato.
Da parte sua, CrowdStrike ha ritirato l’aggiornamento e ha iniziato a lavorare su una soluzione, pubblicando la pagina Web di supporto, “Remediation and Guidance Hub”, in cui ha spiegato in vari punti come gestire il problema. Tuttavia, il processo di recupero si è rivelato più complesso del previsto. L’implementazione della soluzione ha infatti richiesto un intervento manuale nei data center colpiti per rimuovere l’aggiornamento e riavviare i sistemi, un’operazione resa ancora più difficile dalla presenza di chiavi di crittografia complesse.
Un incidente che serve da monito sull’importanza di rigorosi test pre-rilascio e di strategie di gestione delle emergenze ben pianificate per minimizzare i rischi associati agli aggiornamenti software. Un vero pandemonio che ha rischiato di paralizzare il mondo, causando persino un drastico calo dei listini di Borsa, con la stessa CrowdStrike Holdings crollata nel giorno del disastro di oltre il 20% nelle contrattazioni pre-mercato.

La BSOD, verificatasi durante l’aggiornamento della piattaforma di CrowdStrike, è apparsa per la prima volta sui sistemi Microsoft Windows nei primi anni novanta. È stata introdotta come un modo per avvisare gli utenti di errori gravi che richiedevano attenzione immediata.

APPROFITTATORI

I cybercriminali hanno sfruttato il caos per i propri scopi illeciti. È stato infatti individuato un archivio ZIP malevolo, denominato crowdstrike-hotfix.zip, contenente un malware loader, HijackLoader, che scarica il pericoloso malware RemCos, utilizzato per ottenere il controllo completo del computer infetto, permettendo ai criminali informatici di eseguire una vasta gamma di attività dannose.
Purtroppo, le minacce non si limitano a questo. È stata infatti lanciata una serie di attacchi di phishing, prendendo di mira i clienti di CrowdStrike con e-mail fraudolente e telefonate ingannevoli atte a promuovere script infetti in grado di ripristinare i sistemi. CrowdStrike ha raccomandato ai clienti di affidarsi ai canali di comunicazione ufficiali dell’azienda e di seguire attentamente le indicazioni tecniche fornite senza affidarsi a intermediari se non autorizzati.

Uno dei tanti siti malevoli (crowdstrikebluescreen.com) creati dai cyber criminali per trafugare preziose informazioni a ignare vittime del bug desiderose di risolvere il problema.

 

Leggi anche: “Guasto informatico a Microsoft


Hai trovato questo articolo interessante? Seguici su Facebook , Twitter, Mastodon

Continua a Leggere

Trending