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Hacker sfruttano le vulnerabilità RFI

Redazione

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È stata identificata una campagna che sfrutta le vulnerabilità di Remote File Inclusion (RFI) per la distribuzione di kit di phishing. La campagna è stata identificata dal ricercatore di sicurezza Larry Cashdollar di Akamai.

Gli attacchi RFI vengono eseguiti sfruttando le funzioni di inclusione errate all’interno di un sito Web o di un’applicazione. Questi possono anche portare ad altri attacchi come cross-site scripting (XSS), denial-of-service (DoS) o divulgazione di informazioni.

Cashdollar menziona che i tentativi di RFI sono stati modificati in base al target.

“I tentativi di RFI registrati  sono stati adattati alla pagina da testare. Se il sito Web di destinazione utilizza form_id = ad esempio, le richieste corrisponderanno a quelle anziché a page_id = o generico = (= pagina) generico.Questo ci dice che l’attaccante sta probabilmente analizzando l’HTML e sta esaminando le variabili inviate tramite modulo al back-end ”, ha dichiarato Cashdollar.


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Il cybercrime sceglie la posta cartacea!

Nuova strategia dei cybercriminali: QR code ingannevoli e malware nascosti in lettere tradizionali

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Un’innovativa quanto preoccupante strategia di phishing “cartaceo” è stata recentemente individuata in Svizzera, dove numerosi cittadini hanno ricevuto lettere apparentemente provenienti dall’Ufficio Federale di Meteorologia, MeteoSwiss. Queste lettere contenevano un invito a scansionare un QR code che, anziché condurre al download di un’applicazione ufficiale, installava un malware noto come “Coper”. Il raggiro sfrutta la fiducia e l’autorità generalmente attribuite alle istituzioni federali, rendendo la frode particolarmente insidiosa. I cybercriminali hanno replicato la legittima applicazione “Alertswiss” della Protezione Civile elvetica, utilizzata per notificare eventi climatici estremi, introducendo una piccola differenza che ha svelato il raggiro: una grafia modificata, con la “S” maiuscola in AlertSwiss, elemento spesso trascurato.

Truffa in dettaglio

Questa campagna malevola si basa su un’abile combinazione di inganno tecnico e manipolazione psicologica. I truffatori hanno scelto la posta cartacea, considerata da molti un mezzo di comunicazione tradizionale e sicuro, per indirizzare le vittime verso un’azione apparentemente innocua. Una volta scansionato il QR code presente nelle lettere, i dispositivi mobili, generalmente meno protetti rispetto ai computer, diventano vulnerabili. L’app fittizia, una volta installata, infetta i dispositivi Android, consentendo il furto di informazioni sensibili, come credenziali bancarie e dati personali.
L’Ufficio Federale della cybersicurezza (UFSC) ha prontamente diffuso un avviso alla popolazione, sottolineando la necessità di prestare particolare attenzione a messaggi sospetti, anche quando provengono da fonti apparentemente affidabili. Questa vicenda mette in evidenza come i cybercriminali continuino a innovare i metodi di attacco, sfruttando non solo tecnologie avanzate ma anche la percezione di sicurezza legata ai mezzi tradizionali.

 

*illustrazione articolo progettata da Freepik

Leggi anche: “Nuovi attacchi phishing


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Nuove minacce alimentate dall’IA

Nel 2024 si è registrata un’impennata del 333% nel furto di credenziali e di vulnerabilità supply chain. Il pericolo arriva dai ransomware potenziati da IA

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Il rapporto Europe Threat Landscape Report 2024-2025 di Cyberint, ora parte di Check Point External Risk Management, evidenzia un significativo peggioramento delle minacce informatiche in Europa. Tra i dati più preoccupanti emerge un aumento del 333% nei furti di credenziali, il crescente impatto del phishing basato sull’intelligenza artificiale e un incremento degli attacchi alla supply chain, tutti elementi che mettono a rischio le organizzazioni europee. Basandosi su oltre 140.000 avvisi analizzati attraverso la piattaforma Cyberint Argos, il report individua vulnerabilità critiche in settori chiave e offre strategie per affrontare i rischi emergenti.

Principali risultati

  • Phishing con IA: Gli attacchi di phishing generati dall’intelligenza artificiale stanno diventando sempre più sofisticati, rendendo i metodi tradizionali di rilevamento obsoleti.
  • Ransomware avanzati: I ransomware a doppia e tripla estorsione stanno prendendo di mira settori sensibili, con malware basati sull’IA capaci di eludere anche le difese più avanzate.
  • Vulnerabilità della supply chain: L’84% delle violazioni nel 2024 è stato causato da falle nelle relazioni con terze parti, sottolineando la necessità di maggiori protezioni nei rapporti con i fornitori.
  • Rischi del lavoro ibrido: Il lavoro remoto continua a rappresentare un punto debole, con dispositivi personali e reti domestiche spesso nel mirino di malware e phishing.

 

“L’aumento del phishing e del ransomware alimentato dall’intelligenza artificiale riflette un cambiamento nel panorama informatico, in cui gli aggressori utilizzano tecnologie all’avanguardia per sfruttare le vulnerabilità in modo più rapido e su larga scala”, afferma Cristiano Voschion, Country Manager Italia per Check Point Software Technologies. “Mentre l’IA ridisegna sia l’innovazione che il crimine, è fondamentale per le aziende adattare le proprie difese per essere sempre un passo avanti. Inoltre, con l’affermarsi dello smart working, gli aggressori sfruttano le lacune nella sicurezza dei dispositivi personali e delle reti non protette. È fondamentale che le aziende trovino un equilibrio tra la possibilità di lavorare in modo flessibile e salvaguardare la superficie di attacco sempre più estesa”.

È possibile fruire del rapporto completo al seguente link.

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Allenarsi in modo sicuro

Allenamento online: attenzione ai rischi per la sicurezza dei dati personali. I consigli degli esperti

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Salute e fitness sono sempre tra i buoni propositi per l’inizio dell’anno nuovo, come dimostrano i risultati annuali. In linea con questa tendenza, il personal training online ha conosciuto una vera e propria esplosione, favorito dall’influenza delle piattaforme social come Instagram e TikTok. Ogni anno, milioni di persone si affidano a questi servizi per intraprendere il proprio percorso di fitness, spesso senza essere pienamente consapevoli dei rischi legati alla sicurezza dei propri dati personali. Per supportare gli utenti e aiutarli a proteggersi, Kaspersky spiega come evitare i pericoli e quali misure adottare per un’esperienza online sicura e priva di rischi.

I social network stanno trasformando il mondo del personal training, offrendo opportunità che i servizi offline non possono replicare. I personal trainer, inoltre, grazie alla creazione di contenuti coinvolgenti come video di allenamento, storie di trasformazione e consigli di fitness e molto altro ancora, stanno diventando veri e propri influencer, raggiungendo un ampio pubblico e incentivando i follower ad acquistare i loro programmi personalizzati. Si stima che il mercato del fitness online crescerà a un tasso annuo del 29,6% fino al 2033, confermando l’espansione continua di questo settore.

Tuttavia, l‘iscrizione a programmi di allenamento online comporta spesso la condivisione di informazioni personali particolarmente sensibili, come dati sulla salute, foto dei progressi e dettagli di pagamento, con persone sconosciute. Questo scambio avviene in molti casi attraverso i profili social dei trainer o tramite messaggi privati, spesso senza contratti o accordi formali adeguati. Di conseguenza, il rischio che le informazioni degli utenti vengano compromesse o utilizzate in modo improprio aumenta considerevolmente. Sebbene le violazioni legate ai servizi di personal training online non siano ancora molto diffuse, le app per il fitness sono state frequentemente protagoniste di problemi di questo tipo. Dato il collegamento tra queste app e i trainer online, è fondamentale che gli utenti prendano tutte le precauzioni necessarie per proteggere i propri dati personali.

Le principali forme di violazione dei dati

Esposizione a strumenti di terze parti
I trainer spesso utilizzano app o piattaforme esterne per gestire la programmazione degli allenamenti, i pagamenti, le comunicazioni e per creare programmi personalizzati. Se questi strumenti non sono sicuri, possono diventare un punto debole nella protezione dei dati.

Sfruttamento delle foto dei progressi
Le foto dei progressi, che spesso mostrano il corpo in pose parzialmente vestite o sensibili, potrebbero essere utilizzate senza il consenso dell’interessato per scopi dannosi o, addirittura, essere diffuse online.

Rischi di impersonificazione
Se l‘account di un influencer o di un trainer viene hackerato, i malintenzionati potrebbero spacciarsi per loro e chiedere informazioni personali o pagamenti ai follower, senza che questi se ne accorgano.

 

Gli esperti consigliano

  • Verificare l’identità del trainer: controllare le credenziali e le certificazioni del trainer tramite organizzazioni di fitness affidabili e cercare recensioni e testimonianze di clienti verificati. Inoltre, è consigliabile assicurarsi che il profilo social del trainer sia verificato (per esempio con il segno di spunta blu o equivalente).
  • Evitare di cliccare link non verificati: i link dannosi spesso arrivano tramite messaggi non richiesti o e-mail che affermano di offrire offerte fitness. È consigliato consultare direttamente il sito Web ufficiale del trainer o piattaforme riconosciute.
  • Verificare la presenza di HTTPS: assicurarsi che qualsiasi sito Web a cui si viene indirizzati utilizzi HTTPS nell’URL, un segnale che indica che il sito è sicuro.
  • Non condividere troppo: è fondamentale fornire solo le informazioni essenziali e assicurarsi che i dati sensibili, come cartelle cliniche o foto dei progressi, siano condivisi attraverso piattaforme sicure e crittografate.

Kaspersky vuole garantire a tutti un’esperienza sicura, anche mentre si lavora sul proprio benessere fisico. Per questo ha creato questo reel pratico e immediato:

*illustrazione articolo progettata da Freepik

Leggi anche: “Kaspesky protegge la posta elettronica

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Il malware che colpisce il settore nucleare

Secondo Kaspersky, “Operation DreamJob” del gruppo Lazarus continua a evolversi con tattiche sofisticate da oltre cinque anni. Recentemente, ha colpito dipendenti di un’azienda nucleare con file compromessi, camuffati da test di valutazione IT. La campagna utilizza malware avanzati, tra cui una nuova backdoor modulare chiamata CookiePlus, che si maschera da plugin open-source

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Il team GReAT di Kaspersky ha scoperto una nuova campagna legata all’Operazione DreamJob, anche nota come DeathNote, del gruppo Lazarus. Questa campagna, iniziata nel 2019 con attacchi a aziende di criptovalute, si è estesa nel 2024 a settori IT e difesa in Europa, America Latina, Corea del Sud e Africa. Recentemente, sono stati colpiti dipendenti di una società nucleare brasiliana e una società non identificata in Vietnam. Lazarus ha inviato file camuffati da test IT a due dipendenti della stessa azienda, sfruttando piattaforme di lavoro come LinkedIn per accedere agli obiettivi.

 

Come sono avvenuti gli attacchi

Lazarus ha perfezionato le sue tecniche di distribuzione e di persistenza tramite una complessa infection chain, che ha coinvolto vari tipi di malware, tra cui downloader, loader e backdoor. L’attacco si è sviluppato in diverse fasi, usando software VNC trojanizzati, remote desktop viewer per Windows e strumenti VNC legittimi.
Nella prima fase, è stato usato un AmazonVNC.exe trojanizzato, che ha decriptato ed eseguito un downloader chiamato Ranid Downloader, capace di estrarre risorse interne dall’eseguibile VNC. Un secondo archivio conteneva un file dannoso chiamato vnclang.dll, che caricava il malware MISTPEN, il quale a sua volta scaricava payload aggiuntivi, tra cui RollMid e una nuova variante di LPEClient.

Percorso dei file dannosi creati nell’host della vittima

 

Inoltre, è stata distribuita una backdoor sconosciuta basata su plugin, che gli esperti del GReAT di Kaspersky hanno denominato CookiePlus. Questo malware si nascondeva dietro ComparePlus, un plugin open-source di Notepad++. Una volta installato, il malware raccoglieva informazioni di sistema, come nome del computer, process ID e percorsi dei file, e metteva in “pausa” il suo modulo principale per un periodo predefinito.

 

 

*illustrazione articolo progettata da  Securelist

Leggi anche: “Il gruppo APT Lazarus spia l’Italia

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Occhio alle notifiche di Google Calendar

I criminali informatici alterano le intestazioni del “mittente”, facendo apparire le e-mail come se fossero state inviate tramite Google Calendar da una persona conosciuta e affidabile, ingannando così i sistemi di sicurezza

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Check Point Software Technologies Ltd, leader globale nelle soluzioni di sicurezza informatica, avverte gli utenti di Google Calendar riguardo a possibili attacchi di phishing. Google Calendar, utilizzato da oltre 500 milioni di persone in 41 lingue, è diventato un obiettivo per i criminali informatici a causa della sua popolarità. I ricercatori di Check Point hanno rilevato che i criminali manipolano Google Calendar e Google Drawings per inviare e-mail che sembrano legittime. Queste e-mail, che sembrano provenire da Google Calendar, hanno colpito circa 300 brand e sono state rilevate 2.300 e-mail di phishing in due settimane.

 

Come avvengono gli attacchi?

Gli attacchi sfruttano l’usabilità di Google Calendar, inizialmente usando link a Google Forms. Tuttavia, i cybercriminali hanno poi evoluto l’attacco per utilizzare Google Drawings. Questi attacchi inducono gli utenti a cliccare su link o allegati malevoli, rubando informazioni aziendali o personali che vengono utilizzate per frodi finanziarie e altre attività illecite.

Le tecniche includono e-mail con link a Google Forms o Google Drawings, spesso mascherati da reCAPTCHA falsi o pulsanti di supporto. Gli utenti vengono reindirizzati a pagine di truffa finanziaria, dove viene richiesto di inserire informazioni personali e dettagli di pagamento. Questi attacchi possono avere gravi conseguenze per aziende e individui.

 

Esempio di attacco

L’attacco di phishing mostrato di seguito è iniziato con un invito a Google Calendar. Alcune delle e-mail sembrano davvero notifiche del Calendar, mentre altre utilizzano un formato personalizzato:

Esempio di e-mail di attacco di phishing

 

Se chi invita fosse un contatto noto, l’utente potrebbe credere allo stratagemma, dato che il resto della schermata appare relativamente ordinario:

Configurazione di Google Calendar

 

Come bloccare questi attacchi

È necessario implementare strumenti di analisi del comportamento in grado di rilevare tentativi di accesso insoliti o attività sospette, tra cui la navigazione verso siti legati alle criptovalute. È altresì importante seguire le seguenti raccomandazioni:

  • Diffidare dei falsi inviti a eventi. L’invito contiene informazioni inaspettate o richiede il completamento di passaggi insoliti (ad esempio, CAPTCHA)? In tal caso, evitate di partecipare.
  • Esaminare attentamente i contenuti in arrivo. La fretta è cattiva consigliera. È bene fermarsi a pensare prima di cliccare. Passare il mouse sui link e poi digitare l’URL in Google per accedere al sito web è un approccio più sicuro rispetto ad altri.
  • Attivare l’autenticazione a due fattori. Per gli account Google e altre repository di informazioni sensibili, è consigliabile attivare l’autenticazione a due fattori (2FA). Se le credenziali vengono compromesse, la 2FA può impedire ai criminali di accedere a un determinato account.

*illustrazione articolo progettata da  Freepik

 

Leggi anche: “Nuovi attacchi di phishing


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Buone Feste dalla redazione di Hacker Journal!

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Cari lettori,

il team di Hacker Journal desidera augurare a tutti voi un Sereno Natale, pieno di gioia e di momenti indimenticabili. Questo è stato un anno di grandi sfide e innovazioni nel mondo della tecnologia e della sicurezza informatica, e siamo grati per la vostra continua passione e supporto.

Che possiate trascorrere questi giorni speciali circondati dalle persone che amate, ricaricando le energie per affrontare il nuovo anno con entusiasmo e determinazione.

Continuate a visitare le pagine del sito per rimanere aggiornati su tutte le novità, approfondimenti e articoli esclusivi che abbiamo in programma per voi nel prossimo anno.
Vi ringraziamo per la fiducia e il supporto che ci dimostrate ogni giorno.

Buone Feste e Felice Anno Nuovo

La redazione di Hacker Journal!

 

*illustrazione articolo progettata da  Freepik


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Dispositivi smart: un rischio per la privacy

Alcune indagini condotte da Check Point Software rivelano che diverse app raccolgono numerosi dati degli utenti, inclusi quelli relativi alla posizione, ai contatti e al comportamento, suscitando preoccupazioni riguardo alla sicurezza

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Check Point Software Technologies Ltd., leader globale nella sicurezza informatica, avverte sull’importanza della protezione dei dati personali. Nonostante la crescente preoccupazione dei cittadini per la privacy e il controllo governativo, spesso si sottovaluta la quantità di informazioni sensibili condivise tramite smartphone e dispositivi smart. Le grandi aziende tecnologiche raccolgono dati dettagliati sulla salute fisica, mentale e sulle preferenze personali degli utenti, spesso più di medici o agenzie governative. Questi dati, utilizzati anche per pubblicità mirata, possono essere condivisi con terze parti senza il consenso esplicito degli utenti, sollevando preoccupazioni per la privacy.

Nel 2018 lo scandalo di Facebook e Cambridge Analytica ha portato alla luce come una società di consulenza abbia raccolto i dati personali di milioni di utenti senza il loro consenso. Questi dati sono stati poi utilizzati per costruire profili psicologici degli utenti, che sono stati sfruttati per fornire pubblicità politiche mirate. Il problema principale era la monetizzazione dei dati, la profilazione pubblicitaria e le campagne mirate.

Questo ha intensificato il dibattito sulla sicurezza dei dati e sul potenziale accesso da parte di governi stranieri. Governi di tutto il mondo stanno rispondendo con misure normative per proteggere i dati dei cittadini, come il GDPR in Europa e il recente Cyber Resilience Act, che impone standard di privacy e sicurezza per i dispositivi connessi.

Check Point Software introduce Quantum IoT Protect Nano agent, una soluzione per i produttori di dispositivi IoT per aiutarli a rispettare gli standard di privacy e sicurezza, contribuendo alla protezione dei dati in un mondo sempre più dominato dai dispositivi intelligenti.

 

Leggi anche: “Cisco Consumer Privacy 2024

*illustrazione articolo progettata da Freepik

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