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Guida: Come accedere al Dark Web in modo Anonimo

Il deep web, il web invisibile o il web nascosto sono parti del World Wide Web i cui contenuti non sono indicizzati dai motori di ricerca standard per molteplici motivi. Il deep web include anche usi comuni come webmail, online banking ma anche servizi a pagamento con paywall come video on demand e molto altro. Il Dark Web d’altra parte, è definita come “la parte di Internet che è intenzionalmente nascosto dai motori di ricerca, che utilizza indirizzi IP mascherati, ed è accessibile solo con uno speciale web browser”.
- Onion.City
- Onion.to
- Not Evil
- Memex Deep Web Search Engine
Secondo un recente sondaggio condotto dai ricercatori Daniel Moore e Thomas Rid (nel loro libro Cryptopolitik e Darknet , si scopre che il 57% del Dark Web è occupato da contenuti non autorizzati : pornografia, finanze illecite, hub di droga, traffico di armi, e la contraffazione di valuta e molto altro.
Attenzione: Prima di fare qualsiasi cosa sul Dark Web o persino di conoscerlo, assicurati di essere protetto con VPN e Tor .
Come accedere al Dark Web:
Passaggio 1: Utilizza una VPN (Virtual Private Network) e sfruttala per nascondere le tue attività, utilizzalo SEMPRE, indipendentemente dal fatto che tu sia su TOR o meno.
Non illuderti ma molti ISP (Internet Service Provider) e le forze dell’ordine cercano di rintracciare coloro che usano Tor per accedere al Dark Web, e sono molto bravi a farlo.
Devi usare una buona VPN con opzione NO LOG, prestazioni veloci, preferibilmente che accetti pagamento via bitcoin , e possieda un kill switch per DNS e che sia compatibile con TOR.
Passaggio 2: il Deep Web non è accessibile da browser comuni come Edge o Google Chrome. Per ottenere l’accesso dovrai scaricare il browser TOR. Scaricalo solo dal sito web ufficiale TOR, non scaricarlo mai da altra fonte.
Apri l’app VPN e connettiti a un’altra posizione diversa da quella in cui ti trovi, assicurati di utilizzare il protocollo OpenVPN in quanto è il più sicuro.
Apri il tuo normale browser preferito e quindi scarica TOR Sito ufficiale TOR: https://www.torproject.org/download/download.html
Ora che hai un accesso al deep web, fai clic QUI per visualizzare l’elenco dei market presenti nella Darknet in modo da poter visitare alcuni dei migliori siti Web nel Deep Web.
ATTENZIONE
- Ricorda che TOR non è necessariamente anonimo al 100%, disattiva l’esecuzione JavaScript
- Scollega il microfono o coprilo con del nastro adesivo per attutirlo. Lo stesso vale per il microfono della fotocamera.
- Non utilizzare MAI il tuo vero nome, foto, e-mail o persino password
Questo articolo è solo a scopo didattico. Qualsiasi azione e / o attività correlata al materiale contenuto in questo Articolo è di esclusiva responsabilità dell’utente. L’uso improprio delle informazioni contenute in questo sito Web può comportare accuse penali nei confronti dell’utente finale.
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Le Tecniche hacker black hat per indentificare un obiettivo in modo anonimo

Una delle fasi fondamentali di un attacco è la sua preparazione. Più accurata ed esaustiva è l’analisi sull’obiettivo, più efficace sarà la nostra preparazione, la stesura della nostra strategia e, di conseguenza, più alte saranno le nostre probabilità di successo.
Lo scopo della fase di ricognizione è attingere il maggior numero di informazioni utili sul target, essenziali da utilizzare nella fase d’attacco, senza lasciare che la vittima si accorga di cosa sta avvenendo. Per raggiungere il nostro obiettivo effettueremo una ricognizione servendoci di tecniche di investigazione su fonti pubbliche/ aperte: Open Source Intelligence (OSINT)
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Esclusivo: Il cavetto USB delle Spie che nasconde GPS e microfono integrati

Sembra un normalissimo cavo USB (e in fondo lo è), da utilizzare magari per ricaricare il telefonino. E invece no! Nasconde qualcosa che lo rende unico: l’alloggiamento per una SIM. Come e per cosa si usa? Beh…
Costa appena 9 euro. Noi, per i nostri test, lo abbiamo ordinato su Amazon. Ci è arrivato subito, nel giro di tre/quattro giorni, in una scatola del tutto anonima. Lo abbiamo spacchettato e ci è sembrato (a prima vista) un normalissimo cavetto di ricarica micro USB.
Ad accompagnarlo c’era anche un minuscolo manuale d’istruzioni, con poche indicazioni, in un inglese abbastanza maccheronico da un lato e in cinese dall’altro. Abbiamo analizzato il cavetto nei minimi particolari e non abbiamo notato nulla di strano. Poi, però, sfilando il cappuccetto vicino alla presa USB, è apparsa la peculiarità che lo rende così speciale:
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Parrot Security OS: Linux all’italiana- La distro superblindata

Nata quasi per gioco, oggi è una delle più popolari distro GNU/Linux del mondo pensate per l’IT security e per l’hacking.
Parrot Security OS prende il nome da un iconico pappagallo che arieggia in ogni dove, dal sito Web ufficiale (https://www.parrotsec.org) al coloratissimo sfondo che da qualche versione a questa parte ci accompagna.
L’intero progetto (da cui deriva non solo la distro ma anche altri servizi) è coordinato da Lorenzo Faletra e dal suo team, i cui membri sono presenti in diverse realtà dell’ethical hacking italiano e non. Questa però è solo una piccola porzione che compone l’intero progetto Parrot: in ogni angolo del mondo troviamo volontari pronti a contribuire al progetto seguendo la filosofia Open Source, sia come programmatori che come volontari per la scrittura di documentazione.
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La simulazione di Princeton su una guerra nucleare tra Russia e Usa

SGS ha sviluppato una nuova simulazione per un’escalation di guerra plausibile tra gli Stati Uniti e la Russia utilizzando posizioni, obiettivi e stime di mortalità realistiche delle forze nucleari. Si stima che nelle prime ore del conflitto ci sarebbero più di 90 milioni di persone morte e ferite.
Questo progetto è motivato dalla necessità di evidenziare le conseguenze potenzialmente catastrofiche degli attuali piani di guerra nucleare degli Stati Uniti e della Russia. Il rischio di una guerra nucleare è aumentato drammaticamente negli ultimi due anni poiché gli Stati Uniti e la Russia hanno abbandonato i trattati di lunga data sul controllo delle armi nucleari, hanno iniziato a sviluppare nuovi tipi di armi i e hanno ampliato le circostanze in cui potrebbero utilizzarle.
La simulazione è stata sviluppata da Alex Wellerstein , Tamara Patton , Moritz Kütt e Alex Glaser con l’assistenza di Bruce Blair , Sharon Weiner e Zia Mian . Il suono è di Jeff Snyder .
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Come creare un Keylogger personalizzato – Esclusivo HJ

I keylogger vengono spesso utilizzati per impossessarsi di un frammento dell’identità virtuale di qualcuno. Una guida che trae spunto dal libro/manifesto The fallen Dreams scritto dall’hacker Demian Kurt.
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Quanto guadagna un Penetration Tester Certificato?

Da una ricerca Infosec i dati medi di quanto può guadagnare un Penetration Tester Certificato.
I dati sono orientati su paesi extra-europei in particolare Stati uniti dove il costo ora/lavoro è assai più flessibile e dimensionalmente più grande di una paese come L’italia ,la 3 nazione a livello mondiale a ricevere più attacchi hacker annualmente.
Chi assume un Certified Penetration Tester (CPT)?
Un penetration tester può essere assunto da agenzie di sicurezza informatica e società IT. Assumendo un penetration tester certificato, le aziende IT possono fare il primo passo verso la prevenzione degli attacchi informatici.
Il corso di certificazione CPT prepara un potenziale tester di penetrazione per identificare e analizzare attacchi ai protocolli di rete, metodologie di test di penetrazione, identificazione delle vulnerabilità, ricognizione della rete, exploit di Windows, rootkit, exploit Unix/Linux, vulnerabilità delle applicazioni Web e difetti di sicurezza wireless.
Lo stipendio medio per un professionista con certificazione CPT varia in base alla designazione o al ruolo lavorativo. Lo stipendio medio di un tester certificato CPT è di $ 84.690 + Bonus. Per Un tester con 10 anni di esperienza circa $ 119.328.
Stipendio Medio in Italia?
Gli stipendi per i penetration tester laureati sono compresi tra €20.500 e €30.500. Con esperienza si può guadagnare tra €40.500 e €65.500, salendo a €70.500 per ruoli senior e di team leader.
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Come costruire la tua palestra HJ, laboratorio Pentest

L’ambiente di test è costituito da macchine virtuali eseguite in modalità Live (da ISO nel nostro caso). Di seguito sono riassunte le impostazioni di creazione e di configurazione per ciascuna macchina virtuale:
PENTESTER
Sistema operativo: Linux (Ubuntu a 64 bit); RAM: 1024 MB;
Disco fisso: nessuno;
Archiviazione: aggiungere, a creazione avvenuta, un nuovo Controller IDE alla macchina virtuale, inserendovi l’ISO di Kali Linux (da scaricare all’URL https://www.kali.org/downloads/);
Rete: una scheda di rete, connessa alla rete interna di nome “intnet”;
Configurazione di rete: eseguire i seguenti comandi da una shell con i privilegi di root:
# ifconfig eth0 210.100.1.1/24
# route add default gw
210.100.1.2
BACKBONE
Sistema operativo: Linux (Linux 2.4 a 32 bit); RAM: 64 MB; Disco fisso: nessuno;
Archiviazione: come per la macchina Pentester, ma selezionando l’ISO di Damn Small Linux (da scaricare all’URL http://www.damnsmallinux.org/ );
Rete: due schede di rete, la prima connessa alla rete interna di nome “intnet”, la seconda alla rete interna di nome “intnet1”;
Configurazione di rete: eseguire i seguenti comandi da una shell con i privilegi di root:
#ifconfig eth0 up
#ifconfig eth0 210.100.1.2
netmask 255.255.255.0
#ifconfig eth1 up
#ifconfig eth1 211.100.1.1
netmask 255.255.255.0
#sysctl -w net.ipv4.ip_forward=1
#route add -net 212.100.1.0/24
gw 211.100.1.2
ROUTER
Sistema operativo: Linux (Other Linux – 32 bit); RAM: 256 MB; Disco fisso: nessuno;
Archiviazione: come per la macchina Pentester, ma selezionando l’ISO di Zeroshell (da scaricare all’URL http://www.zeroshell.net/download/);
Rete: tre schede di rete, la prima connessa alla rete “solo host” vboxnet0 per l’impostazione dei parametri di configurazione delle restanti interfacce, la seconda alla rete interna di nome “intnet1”, la terza alla rete interna di nome “intnet2”;
Configurazione di rete: dall’interfaccia Web di Zeroshell (fruibile dal browser della macchina fisica, all’indirizzo http://192.168.0.75, previa autenticazione con username admin e password zeroshell), impostare:
- indirizzo 211.100.1.2 e netmask
255.255.255.0 per l’interfaccia ETH01; - l’indirizzo 212.100.1.1 e netmask
255.255.255.0 per l’interfaccia ETH02; - l’indirizzo 211.100.1.1 quale gateway
per accedere alla rete 210.100.1.0/24
SERVER WEB
Sistema operativo: Linux (Linux 2.4 a 32 bit); RAM: 256 MB;
Disco fisso: selezionare l’opzione “Usa disco fisso virtuale esistente”, quindi scegliere il file con estensione “vmdk” posto all’interno del file compresso scaricato all’indirizzo https://sourceforge.net/projects/ metasploitable/;
Rete: una scheda di rete, connessa alla rete interna di nome “intnet2”;
Configurazione di rete: eseguire i seguenti comandi da una shell con i privilegi di root:
#sudo ifconfig eth0 212.100.1.2
255.255.255.0
#sudo route add default gw
212.100.1.1
SERVER FTP
Sistema operativo: Linux (Linux 2.4 a 32 bit); RAM: 64 MB;
Disco fisso: nessuno;
Archiviazione: come per la macchina Backbone; Rete: una scheda di rete, connessa alla rete interna di nome “intnet2”;
Configurazione di rete: eseguire i seguenti comandi da una shell ricordando di anteporre sempre i privilegi di root:
#ifconfig eth0 up
#ifconfig eth0 212.100.1.3
netmask 255.255.255.0
# route add default gw
212.100.1.1
All’indirizzo www.exploit-db.com troviamo The Exploit Database, il più noto archivio pubblico di vulnerabilità creato a beneficio di specialisti del pentest e ricercatori di sicurezza informatica
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