Cybersecurity
Sito Parlamento europeo down: probabile attacco hacker russo
Il sito del Parlamento Europeo da fonti repubblica pare sia sotto attacco probabilmente da hacker filo russi.
Il sito del Parlamento europeo, così come la connessione wifi in tutta la sede di Strasburgo, è rimasto fuori uso per diverso tempo. Sul web circolano le rivendicazioni di un attacco hacker da parte di Anonymous Russia e Killnet. In diversi Paesi il sito del Parlamento europeo risulta ancora inaccessibile.
Cybersecurity
Torna la Privacy Week 2025
A Milano dal 27 al 30 ottobre si terrà la manifestazione dedicata a privacy, sicurezza e innovazione digitale. Al centro, il rapporto tra uomo e intelligenza artificiale: opportunità, rischi e regole per una convivenza sicura
Dal 27 al 30 ottobre Milano ospiterà la quinta edizione della Privacy Week, l’appuntamento dedicato a privacy, sicurezza informatica e diritti digitali. L’edizione 2025, dal titolo “Team Human – Allineare l’AI, Allinearsi all’AI”, metterà al centro il rapporto tra uomo e intelligenza artificiale: come convivere, cooperare e regolamentare la tecnologia più dirompente del nostro tempo.
Negli ultimi mesi l’IA è passata dall’essere un semplice strumento a un vero agente decisionale. Oggi entra nelle scuole, nelle aziende, nelle banche e perfino nella vita privata, sollevando domande etiche, legali e di sicurezza. È proprio da qui che parte Privacy Week 2025: quattro giornate di talk, tavole rotonde e proiezioni per capire come costruire un futuro digitale sicuro, trasparente e umano-centrico.
Il programma
L’evento si aprirà il 27 ottobre al Liceo Beccaria di Milano, dove studenti di due scuole si confronteranno sul tema “La conoscenza aumenta, ma l’immaginazione diminuisce?”. Un modo per riflettere su come l’AI influenzi creatività, apprendimento e autonomia critica.
Nei giorni 28 e 29 ottobre, allo Spazio Lenovo, il focus si sposterà sul mondo del lavoro e delle imprese: esperti e manager discuteranno di come gestire e normare l’integrazione dell’AI nei processi aziendali, con casi pratici e workshop. In parallelo saranno proiettati i cortometraggi “154” con Giovanni Storti e “ARCA”, un racconto di fantascienza dedicato all’addestramento dell’intelligenza artificiale.
Tra gli incontri più attesi anche “Postare o proteggere?”, dedicato alla privacy dei minori online e ai rischi dello sharenting, ovvero la condivisione inconsapevole di immagini dei figli sui social. Un tema di grande attualità che tocca la responsabilità educativa di genitori e istituzioni.
Spazio poi alla salute mentale con un talk sugli AI companion, assistenti virtuali sempre più diffusi che, se da un lato possono offrire supporto emotivo, dall’altro rischiano di creare dipendenze e manipolazioni. Tra i partecipanti all’evento ci sarà anche Guido Scorza, componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
Per conoscere il programma aggiornato e prenotare il proprio posto presso Spazio Lenovo bisogna iscriversi gratuitamente alla newsletter di Privacy Week a questo indirizzo.
Mentre per partecipare alle giornate del 27 e del 30 ottobre scrivere a [email protected].
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Cybersecurity
Italia campione di cybersicurezza 2025
I giovani cyber defender del CINI vincono l’European Cyber Security Challenge a Varsavia, superando 40 nazioni e portando l’Italia sul podio più alto della sicurezza informatica
L’Italia conquista il podio più alto d’Europa nella cybersicurezza. Il TeamItaly, la squadra nazionale del Cybersecurity National Lab del CINI, ha vinto il campionato europeo ECSC – European Cyber Security Challenge 2025, svoltosi a Varsavia dal 6 al 9 ottobre. È la prima volta che il team italiano si aggiudica il titolo di Campione Europeo, superando i concorrenti di ben 40 nazioni. La formazione azzurra, composta da dieci giovani talenti selezionati lo scorso settembre a Torino, ha dimostrato competenze di altissimo livello nelle prove di attacco e difesa informatica. Le due giornate di gara sono state estremamente competitive, ma il TeamItaly è riuscito a classificarsi al primo posto in entrambe, confermando la solidità tecnica e la preparazione maturata negli anni. I protagonisti di questa vittoria sono: Salvatore Abello, Donato Barone, Roberto Bertolini, Carlo Collodel, Jacopo Di Pumpo, Lorenzo Leonardini (capitano), Leonardo Mattei, Marco Meinardi, Manuele Pandolfi e Gennaro Pierro. A prepararli, lo staff tecnico del Laboratorio CINI composto da Emilio Coppa, Gaspare Ferraro, Giulia Martino, Mario Polino, Paolo Prinetto e Matteo Rossi.

Gli obiettivi dell’evento
L’ECSC, giunto alla sua undicesima edizione, è organizzato dall’ENISA (Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity) con il supporto della Commissione Europea e dell’istituto di ricerca polacco NASK. La competizione rappresenta il principale punto d’incontro per i migliori giovani esperti di cybersicurezza europei e per team provenienti da altri Paesi, tra cui Australia, Stati Uniti e Canada. Oltre alla componente competitiva, l’evento ha un forte valore formativo: promuove la crescita di nuove generazioni di esperti, rafforzando la consapevolezza sul tema della sicurezza digitale, cruciale per il futuro dell’Europa.
«Siamo molto orgogliosi del risultato ottenuto – ha commentato il professore Paolo Prinetto – frutto di un impegno costante che portiamo avanti dal 2017 con programmi di formazione rivolti a studenti e studentesse di scuole superiori e università». Anche il capitano Lorenzo Leonardini ha espresso soddisfazione: «Il confronto con 40 nazioni è stato duro, ma proprio per questo la vittoria ha un valore ancora più grande».
La gestione del TeamItaly è una delle iniziative del Cybersecurity National Lab del CINI, in linea con la Misura #65 della Strategia Nazionale di Cybersicurezza 2022-2026 dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Per il 2025, la squadra è stata sostenuta dallo sponsor Platinum Bending Spoons. Il successo europeo conferma l’efficacia della “filiera di formazione” italiana nel settore, che proseguirà a novembre con The Big Game, il percorso di addestramento che comprende progetti come OliCyber.IT, CyberChallenge.IT, CyberTrials e ITSCyberGame. Iniziative che coinvolgono scuole, università e istituti tecnici, con un obiettivo chiaro: formare i difensori digitali del futuro.
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Cybersecurity
Sandworm lancia un nuovo wiper
Secondo l’ESET APT Report aumentano le attività di spionaggio e sabotaggio da parte di gruppi legati a Russia, Cina e Corea del Nord, con attacchi mirati a infrastrutture critiche e istituzioni in Ucraina, UE e Asia
Secondo il nuovo APT Activity Report pubblicato da ESET, tra ottobre 2024 e marzo 2025 si è registrata una pericolosa escalation di attacchi da parte di gruppi APT (Advanced Persistent Threat) legati a Russia, Cina, Corea del Nord e Iran. Il focus principale: lo spionaggio e il sabotaggio informatico di infrastrutture critiche, enti governativi e aziende strategiche in Ucraina, Unione Europea e Asia.

Ucraina sotto assedio digitale
In prima linea troviamo l’Ucraina, vittima di un’intensificazione delle operazioni condotte da gruppi filo-russi. Tra questi spicca Sandworm, responsabile della distribuzione di un nuovo malware distruttivo, ZEROLOT, progettato per cancellare dati e paralizzare le reti. Il wiper è stato diffuso sfruttando le Group Policy di Active Directory, compromettendo soprattutto aziende del settore energetico. Il gruppo Gamaredon, anch’esso legato alla Russia, è risultato il più attivo contro Kiev. Oltre a raffinare le tecniche di offuscamento del malware, ha introdotto PteroBox, un file stealer che abusa della piattaforma Dropbox per sottrarre informazioni riservate.
Vulnerabilità zero-day e spearphishing su larga scala
Un altro attore pericoloso è Sednit, che ha ampliato le sue operazioni di spionaggio sfruttando vulnerabilità cross-site scripting nei servizi di webmail. L’operazione RoundPress si è estesa dai sistemi Roundcube a Horde, MDaemon e Zimbra. Tra le falle sfruttate, anche una vulnerabilità zero-day in MDaemon Email Server (CVE-2024-11182). Le campagne contro settori strategici in Bulgaria e Ucraina si sono basate su tecniche avanzate di spearphishing. RomCom, altro gruppo russo, ha dimostrato capacità tecniche elevate, sfruttando due pericolose falle zero-day: una nel browser Mozilla Firefox (CVE-2024-9680) e l’altra in Microsoft Windows (CVE-2024-49039).
Spionaggio cinese e operazioni nordcoreane in espansione
In Asia, gli attacchi non sono stati meno intensi. I gruppi APT cinesi hanno proseguito le loro campagne contro istituzioni governative e accademiche europee e asiatiche. In particolare, Mustang Panda ha preso di mira enti pubblici e aziende di trasporto marittimo utilizzando chiavette USB infette e il malware Korplug. Il gruppo DigitalRecyclers ha proseguito le sue incursioni in Europa usando la rete KMA VPN e distribuendo backdoor come RClient, HydroRShell e GiftBox. Il gruppo PerplexedGoblin, invece, ha impiegato la nuova backdoor NanoSlate in un attacco mirato a un ente governativo dell’Europa centrale. Nel frattempo, i gruppi nordcoreani hanno incrementato operazioni sia politiche che finanziarie. DeceptiveDevelopment si è distinto per l’uso di tecniche di social engineering molto avanzate, sfruttando finte offerte di lavoro per infettare professionisti nel settore cripto e fintech con il malware multipiattaforma WeaselStore. Lo stesso gruppo è sospettato di essere dietro al colossale furto da 1,5 miliardi di dollari ai danni della piattaforma Bybit, sfruttando un attacco alla supply chain attraverso Safe{Wallet}. Altri gruppi nordcoreani come Kimsuky, Konni e Andariel hanno rialzato l’intensità delle loro operazioni nel 2025, concentrandosi su enti sudcoreani e personale diplomatico.
Iran nel mirino del Medio Oriente
I gruppi iraniani, seppur meno visibili, hanno mantenuto un’attività costante nella regione mediorientale, prendendo di mira enti pubblici e aziende nei settori manifatturiero e ingegneristico, soprattutto in Israele.
*illustrazione articolo progettata da ESET
Cybersecurity
Ritorna il ConfSec 2025
La cybersecurity protagonista a Bari per i 10 anni dell’evento di riferimento del Sud Italia
Il prossimo 13 giugno, Bari ospiterà l’edizione 2025 di ConfSec, il più importante evento sulla sicurezza informatica del Sud Italia, che quest’anno celebra il suo decimo anniversario con un format rinnovato e contenuti esclusivi. L’appuntamento si conferma un punto di riferimento per professionisti, esperti e decision maker del settore, grazie a un’agenda ricca di spunti concreti, nuove tecnologie e visioni strategiche.
Un evento costruito su quattro aree tematiche
L’edizione 2025 sarà articolata in quattro aree complementari, pensate per offrire un panorama a 360 gradi sull’evoluzione della cybersecurity:
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Tavola Rotonda – Uno spazio di confronto tra esperti del settore, dirigenti pubblici e privati, con focus su scenari geopolitici, strategie di difesa e impatti regolatori.
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Technology Lab – Dimostrazioni pratiche e presentazioni su tecnologie emergenti: AI applicata alla sicurezza, threat detection avanzata, zero trust e soluzioni cloud-native.
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Esperti Indipendenti – Interventi di professionisti del settore svincolati da interessi commerciali, con analisi critiche, case study realistici e valutazioni approfondite dei rischi.
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Sponsor Speech – Presentazioni da parte di aziende leader del mercato, con focus su implementazioni reali, incident response e innovazioni che già trovano applicazione sul campo.

Uno scatto dall’edizione 2022 di ConfSec, a cui ha preso parte anche la redazione di HJ.
Perché partecipare?
In un contesto dove gli attacchi informatici diventano sempre più sofisticati e diffusi, ConfSec rappresenta un’occasione chiave per aggiornarsi su minacce attuali e future, discutere strategie difensive efficaci e confrontarsi direttamente con chi gestisce la sicurezza a livello operativo e decisionale. Oltre alle sessioni tematiche, l’evento favorisce il networking tra professionisti e l’emergere di collaborazioni tra pubblico, privato e mondo accademico. A fare da cornice, un ambiente stimolante che promuove la condivisione di esperienze, la nascita di nuove idee e connessioni professionali autentiche. ConfSec non è solo un evento tecnico, ma un luogo dove la cybersecurity si trasforma in leva di crescita, innovazione e collaborazione.
Per registrarsi al ConfSec clicca su questo link. Per scoprire il programma completo puoi collegarti al sito ufficiale della manifestazione.
Leggi anche: “Tutto pronto per il ConfSec 2023“
Articoli
I ransomware non fanno più paura
File in ostaggio? Rilassati, abbiamo scovato un servizio online di monitoraggio che può liberarti dal ricatto virtuale
L’Italia è il terzo paese al mondo per vittime da attacchi ransomware; Il governo indonesiano paralizzato da attacco ransomware; Ransomware: attacchi in aumento nel secondo trimestre 2024.
Sono solo alcuni dei tanti titoli che si leggono ultimamente suoi quotidiani e che mostrano come la minaccia ransomware stia aumentando vertiginosamente negli ultimi anni. Una tipologia di attacco che ha dimostrato, sin da subito, quanto vulnerabili possano essere anche i sistemi e le infrastrutture più avanzate.
In tale scenario, di recente, è nata una piattaforma che promette di aiutare a proteggersi grazie semplicemente a una dashboard. Si chiama ransomfeed.it ed è un esempio di servizio online che risponde alla necessità di aumentare la sicurezza fornendo delle informazioni che aumentano la consapevolezza. Monitorando, in altri termini, le minacce e diffondendo dati importanti per aiutare le aziende e gli utenti a gestire e mitigare i rischi associati. Vediamo di cosa si tratta e come funziona.

Il cuore del servizio di Ransomfeed è un feed RSS permanente, che offre un aggiornamento continuo e immediato delle informazioni sugli attacchi ransomware a livello globale.
COS’È RANSOMFEED?
Partiamo dal principio. Ransomfeed è un servizio che si caratterizza per la sua capacità di raccogliere, analizzare e fornire informazioni dettagliate sui gruppi ransomware e sulle loro attività in tutto il mondo. Utilizzando tecnologie di data scraping e analisi dei dati, estrae informazioni da una varietà di fonti online, inclusi forum, Darkweb e altri canali specializzati e pubblici, per rilevare e documentare le minacce emergenti.
Il servizio è gratuito e rappresenta una risorsa per chiunque desideri tenere sotto controllo le attività dei gruppi di ransomware e migliorare la propria strategia di difesa contro attacchi informatici sempre più sofisticati. La pagina Web è organizzata con un menu laterale che comprende una dashboard, una sezione Notizie, una sezione adibita ai Reports e una sezione che contiene dei documenti riassuntivi mensili. Sempre dal menu laterale si accede a delle statistiche tra cui quelle per paese e per gruppo. È anche possibile filtrare i dati per anno o vedere solo quelli che riguardano l’Italia.
IL MONITORAGGIO
Il servizio di monitoraggio offerto da Ransomfeed è progettato per fornire una panoramica dettagliata e aggiornata degli attacchi ransomware a livello globale. Questo servizio è completamente gratuito e si basa su un processo sofisticato di raccolta e analisi dei dati.
Ransomfeed utilizza una combinazione di tecnologie avanzate e metodologie di monitoraggio per aggregare informazioni da una vasta gamma di fonti, tra cui il Darkweb, forum specializzati, e altre piattaforme in cui i gruppi di ransomware comunicano e operano. Il sistema di monitoraggio automatizzato di Ransomfeed è in grado di identificare e raccogliere dati rilevanti riguardanti nuovi gruppi di ransomware, varianti di malware, tecniche di attacco, e le vittime recenti. Le principali caratteristiche del servizio includono:
• Raccolta dati continua: Ransomfeed esegue una raccolta dati incessante per garantire che le informazioni siano sempre aggiornate. Questo approccio permette di avere una visione in tempo reale delle attività dei gruppi di ransomware e delle minacce emergenti.
• Analisi e aggregazione: i dati raccolti vengono elaborati e analizzati per estrarre informazioni chiave e tendenze. Questo processo include la verifica delle fonti e la correlazione delle informazioni per garantire accuratezza e rilevanza.
• Feed RSS aggiornati: I risultati dell’analisi vengono poi resi disponibili attraverso un feed RSS permanente. Questo feed fornisce aggiornamenti regolari e tempestivi sui nuovi attacchi ransomware e sugli sviluppi significativi nel panorama delle minacce. Gli utenti possono iscriversi a questo feed per ricevere notifiche direttamente nei loro lettori RSS, mantenendo così un flusso costante di informazioni.
• Accesso Libero e Senza Costi: la piattaforma è accessibile a tutti senza alcun costo, riflettendo l’impegno di Ransomfeed nel fornire uno strumento di monitoraggio delle minacce che può essere utilizzato da chiunque, da professionisti della sicurezza informatica a semplici utenti preoccupati per la loro sicurezza online.

La dashboard contiene una tabella che consente di visualizzare le principali informazioni di un attacco: il nome della vittima, il nome del gruppo ransomware, la data di pubblicazione e il paese.
UTILITÀ DELLE INFO
La domanda su chi possa beneficiare delle informazioni fornite da Ransomfeed è più che legittima. Sono tante le categorie di utenti che possono trarne vantaggio.
In primo luogo vi sono i professionisti della sicurezza Informatica: gli esperti di cybersecurity possono utilizzare le informazioni di Ransomfeed per rafforzare le difese delle loro organizzazioni.
Per le piccole e medie imprese (PMI), che spesso non dispongono di risorse dedicate alla sicurezza informatica, avere accesso a dati aggiornati sugli attacchi ransomware può fare la differenza nella prevenzione degli incidenti quanto meno migliorando le conoscenze e aumentando la consapevolezza. Le grandi aziende, che gestiscono volumi significativi di dati e operazioni complesse, possono integrare queste informazioni nelle loro strategie di sicurezza. Gli enti governativi e le Agenzie di Sicurezza: le istituzioni governative e le agenzie di sicurezza possono utilizzare i dati di Ransomfeed per valutare l’impatto degli attacchi ransomware a livello nazionale e sviluppare politiche e misure di risposta più efficaci. Le informazioni dettagliate su come e dove si verificano gli attacchi possono aiutare a indirizzare le risorse e le iniziative di prevenzione.
I ricercatori e gli analisti di gicurezza: i ricercatori e gli analisti di sicurezza informatica possono sfruttare le informazioni di Ransomfeed per studiare le tendenze e i modelli degli attacchi ransomware. Questo può contribuire allo sviluppo di nuovi strumenti di difesa e metodologie di risposta agli attacchi, migliorando la sicurezza complessiva del cyberspazio.
Il pubblico e gli utenti privati: anche gli utenti privati e le organizzazioni non specializzate possono beneficiare di queste informazioni. Essere informati sui rischi e sulle minacce emergenti può aiutare a migliorare le proprie abitudini di sicurezza informatica, come l’adozione di password più sicure e la consapevolezza dei tentativi di phishing.
Avere una visione chiara e tempestiva dell’entità e dell’evoluzione degli attacchi ransomware consente a tutti questi gruppi di adottare misure preventive più efficaci. L’accesso a dati aggiornati aiuta a anticipare le minacce, pianificare risposte più informate e implementare strategie di mitigazione più robuste. In un contesto di attacchi informatici sempre più sofisticati e frequenti, l’abilità di reagire e con precisione può significativamente ridurre il rischio di danni e interruzioni operativi.
In Italia, le piccole e medie imprese (PMI) sono particolarmente vulnerabili a tali attacchi. Spesso queste organizzazioni non dispongono delle risorse e delle competenze necessarie per implementare adeguate misure di sicurezza informatica, rendendole bersagli facili per i gruppi ransomware. L’incapacità di proteggere efficacemente i propri dati e sistemi può portare a gravi interruzioni operative e danni economici considerevoli a danno dell’azienda in questione ma, più in generale, del tessuto sociale di cui fa parte. Le statistiche fornite da Ransomfeed rivelano che i settori più colpiti in Italia includono la sanità, i servizi finanziari e il commercio al dettaglio, settori in cui i dati sensibili e le operazioni critiche sono particolarmente vulnerabili. Inoltre, i dati suggeriscono una crescente sofisticazione degli attacchi, con i gruppi ransomware che evolvono continuamente le loro tecniche per eludere le difese e massimizzare i profitti.

Nella sezione Reports sono pubblicati i report quadrimestrali sulle attività ransomware analizzate dal gruppo di ransomfeed, in lingua italiana e inglese.
SIAMO VULNERABILI?
La lettura delle statistiche evidenzia l’urgenza di rafforzare le misure di sicurezza informatica a livello nazionale e la necessità di un’azione coordinata tra governo, aziende e istituzioni per migliorare la resilienza contro le minacce ransomware. Le organizzazioni pubbliche e private devono investire di più in formazione del personale (tecnico e non), ma anche in strumenti di sicurezza avanzati e strategie di risposta agli incidenti per proteggere efficacemente i propri dati e le proprie operazioni.
La crescente frequenza e sofisticazione degli attacchi ransomware indica che è essenziale rimanere aggiornati sulle ultime minacce e vulnerabilità.
Utilizzare risorse capaci di monitorare l’andamento degli attacchi e comprendere le tendenze emergenti può aiutare ad adottare misure preventive e a prepararsi meglio per rispondere a potenziali incidenti. La vulnerabilità dell’Italia di fronte a minacce informatiche è considerevole e radicata in diversi fattori. La sicurezza informatica, o cybersecurity, è ancora una disciplina giovane e spesso trascurata. La mancanza di cultura e consapevolezza sulla materia contribuisce a creare un ambiente digitale pericoloso, dove la sicurezza viene frequentemente messa in secondo piano per motivi di costi o semplicemente perchè non compresa. Le aziende e gli utenti, sia privati che pubblici, non sempre adottano pratiche di sicurezza adeguate, lasciando così ampie superfici di attacco ai criminali informatici. Inoltre, molti servizi e infrastrutture digitali non sono progettati adeguatamente e non sono resilienti. Tuttavia, spesso i servizi online e le infrastrutture tecnologiche non sono dotati di meccanismi di difesa robusti e strategie di risposta agli incidenti ben definite.
Questo significa che, in caso di attacco, i danni possono essere gravi e la ripresa può richiedere molto tempo e risorse. Quindi, meglio organizzarsi in tempo!

Lo stato maggiormente colpito risulta essere gli USA che da inizio anno ha registrato 1273 attacchi ransomware, davanti a UK (156), Canada (141) e Germania (93), L’Italia risulta essere al quinto posto con 80 attacchi, davanti alla Francia (71), Brasile e Spagna (62), Australia (44) e India (39).
Corsi
Cybersicurezza nelle scuole
Polizia di Stato e Cyber Security Italy Foundation firmano un Protocollo d’intesa per la formazione e la promozione della sicurezza cibernetica nelle scuole
La Polizia di Stato e la Cyber Security Italy Foundation hanno firmato un protocollo d’intesa con l’obiettivo di promuovere l’educazione digitale continua e lo sviluppo di competenze trasversali per un apprendimento critico e consapevole delle tecnologie informatiche. Questo accordo consolida una collaborazione già esistente tra la Fondazione e la Polizia Postale e delle Comunicazioni, rafforzando gli sforzi congiunti nelle scuole italiane.
GLI OBIETTIVI
In particolare, le iniziative congiunte mirano a formare e sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza digitale, oltre a promuovere e valorizzare le professionalità legate al mondo del digitale e della cybersicurezza. La Polizia di Stato, attraverso il lavoro della Polizia Postale, gioca un ruolo cruciale a livello nazionale e internazionale nella prevenzione e contrasto dei crimini informatici, grazie alle sue prerogative esclusive. Il protocollo d’intesa rappresenta un passo significativo verso la creazione di una cultura della sicurezza informatica più diffusa e consapevole. Attraverso questa collaborazione, si punta a equipaggiare le nuove generazioni con le competenze necessarie per navigare in un mondo digitale in continua evoluzione, promuovendo un uso responsabile e sicuro delle tecnologie. La firma di oggi sottolinea l’impegno delle istituzioni italiane nel fronteggiare le sfide della cybersicurezza e nel garantire una formazione adeguata ai cittadini di domani.
LA PAROLA AI RESPONSABILI
L’accordo è stato siglato dal Direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli e dal Presidente della Cyber Security Italy Foundation Marco Gabriele Proietti. “In un contesto globale che vede la dimensione online protagonista delle vite dei cittadini, delle aziende e delle istituzioni, è necessario puntare alla formazione dei giovani, non solo per una sempre più diffusa e strutturata conoscenza e consapevolezza dei rischi legati al territorio digitale ma anche per stimolare una riflessione sulle possibili proiezioni di carriera legate alla sicurezza cibernetica. Professionalità di elevatissima competenza tecnica e specialistica, necessarie e sempre più richieste, proprio per la strategicità della materia” ha detto Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia Postale.
“Oggi è un giorno importante per la Cyber Security Italy Foundation- ha spiegato il Presidente e Fondatore Marco Gabriele Proietti- che certifica ufficialmente la collaborazione strategica con la Polizia Postale, un’istituzione di eccellenza e un presidio fondamentale per la sicurezza digitale del nostro Paese, che sin dall’avvio delle attività e dei progetti della Fondazione ci ha affiancato e sostenuto. Desidero, dunque, esprimere un sentito ringraziamento alla Polizia Postale per il costante impegno nel contrastare le minacce della Rete, proteggendo cittadini, aziende e istituzioni. Questo protocollo rappresenta un passo decisivo nella costruzione di un fronte comune contro le sfide del dominio cibernetico. Al centro della nostra intesa c’è la convinzione che la formazione e la sensibilizzazione, partendo anche dalle scuole, rappresentino gli strumenti più efficaci per prevenire e affrontare le insidie del cyberspazio. La prevenzione è la nostra arma più potente per costruire un futuro digitale sicuro e resiliente”.
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Cybersecurity
SAIBORG | Edition #2 / 2025
Sta per tornare la seconda edizione del SAIBORG, competizione hacking d’elite
Lo scorso febbraio, Roma ha ospitato la prima edizione di SAIBORG, una competizione d’élite in stile Cyberpunk dedicata all’hacking. Più di 50 hacker provenienti da tutta Italia hanno partecipato all’evento, sfidandosi nel craccare, sfruttare e aggirare firewall, IDS, IPS, WAF e antivirus all’interno di una rete militare simulata. I partecipanti hanno cercato di scalare la classifica mantenendo un basso profilo, immersi in un’atmosfera caratterizzata da kit “Boosting”, musica Cyberpunk, luci al neon e un’ambientazione cupa in perfetto stile Gibsoniano.
La seconda edizione è alle porte. In attesa di conoscere la data dell’evento è stato appena lanciato il video preview per l’edizione #2 di SAIBORG che potete vedere qui in anteprima.
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